Claudio Ranieri (foto Instagram AS Roma)
La tensione che circonda una sfida calcistica non è mai solo una questione di numeri e strategie. Ecco perché le parole di Claudio Ranieri e Ernesto Valverde potrebbero sembrare più di una semplice introduzione alla partita di Europa League. L’incontro, che avrà luogo giovedì alle 21:00 allo Stadio Olimpico di Roma, è solo una parte di un quadro più ampio che riguarda il rispetto, la sportività e, soprattutto, le cicatrici lasciate da un episodio controverso.
Il messaggio di Ranieri e Valverde sembra un appello, una chiamata alla calma. “Che la partita abbia inizio. Il gioco ci unisce. Passione e rispetto”, sono le parole con cui i due tecnici hanno deciso di inaugurare questo nuovo capitolo. Non si tratta solo di una partita di calcio, ma di un tentativo di ricostruire un legame tra tifosi e squadre che era stato minato da un episodio increscioso avvenuto durante la fase a gironi. Un episodio che, nonostante le scuse ufficiali da parte del club basco, ha lasciato l’amaro in bocca a molti.
I tifosi dell’Athletic Club non hanno preso bene le scuse della loro squadra per il lancio di un petardo nella tribuna Montemario dello Stadio Olimpico. La reazione dei supporter baschi è stata forte, e molti hanno avvertito che il club non li stava proteggendo abbastanza, né dando loro la giusta voce. Così, quella che doveva essere una semplice richiesta di scuse è diventata una questione di identità e di difesa della propria passione calcistica.
Nonostante questo, l’iniziativa dei due club attraverso la voce di Ranieri e Valverde (nella giornata di ieri avevano fatto lo stesso anche Dybala e Williams) si è rivelata un’ulteriore prova di volontà di avvicinare le due tifoserie, cercando di spingere sul tema della sportività. Tuttavia, la risposta del pubblico, soprattutto sui social, non è stata affatto quella sperata. I commenti sotto il video pubblicato sui canali social ufficiali di Roma e Athletic Club non sono stati teneri. Il tentativo di promuovere un messaggio di unione e rispetto non è stato afferrato come ci si aspettava, e molte voci critiche sono emerse.
I messaggi sui social sono durissimi. Un tifoso basco rincara la dose: “Hanno derubato e umiliato la nostra gente a Roma il giorno prima della partita, e ora vi mettete a parlare di rispetto, di come vi piace fare bella figura con tutti…”. Un tifoso della Roma, invece, sdrammatizza: “Sembra quando ti costringono a fare gli auguri ai parenti a Natale.”. Qualcuno provoca: “Questi messaggi e poi in campo va finire in rissa”. E qualcun altro insinua: “Business, solo business”.
Così, mentre gli allenatori si impegnano in una comunicazione che cerca di unire, le divisioni tra i tifosi sembrano molto più difficili da superare. Il gesto che voleva essere un ponte tra le due tifoserie rischia, quindi, di rimanere solo una dichiarazione di intenti non abbastanza forte da scalfire le incomprensioni più profonde. Del resto i tifosi vogliono vedere grinta e carattere in campo, in quei 90 minuti non si è amici degli avversari ma il rispetto non dovrebbe venire mai meno.