“Se viene a Roma, dopo due mesi se ne va”, il retroscena sul dopo Ranieri

Il vero segreto per costruire una squadra vincente non è solo un grande allenatore: la rivelazione che sbatte in faccia la realtà ai tifosi.

Melissa Landolina -
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Claudio Ranieri dirige la seduta di allenamento a Trigoria – (RomaForever.it)

Ci sono momenti in cui il calcio sembra un grande enigma. Si parla di tattiche, di moduli, di campioni che possono cambiare il destino di una squadra, ma alla base di tutto c’è qualcosa di più profondo. Un progetto solido non si costruisce solo con un grande allenatore o con nomi altisonanti in campo.

Alessio Nardo, voce autorevole dell’ambiente romanista, pone una questione chiave. “Conte? Se viene qua e capisce che non ci sono basi societarie solide, dopo due mesi prende e se ne va. Quindi in primis devi costruire una dirigenza forte, a prescindere dall’allenatore…” Parole che parlano chiaro e che portano a una riflessione inevitabile: senza una struttura forte alle spalle, il successo resta un’illusione.

Il vero punto di partenza

Non basta scegliere un allenatore vincente se non c’è una base solida a sorreggerlo. L’esperienza di grandi tecnici dimostra che, senza una dirigenza forte e una visione chiara, anche i migliori finiscono per scontrarsi con la realtà. La Roma, con il suo passato fatto di sogni e delusioni, si trova davanti a un bivio.

Il tifoso vuole certezze, non illusioni. Gli anni passano, i progetti si susseguono, ma la costante resta la stessa: serve stabilità. La storia insegna che le squadre vincenti sono costruite con pazienza, attraverso una società che sappia prendere decisioni ferme e una progettualità che vada oltre il singolo nome in panchina.

Il calcio è passione, emozione, attesa. Ma è anche organizzazione, programmazione e scelte strategiche. Conte potrebbe essere un’idea affascinante, ma senza una società strutturata, il rischio è quello di bruciare un altro progetto. Il futuro della Roma non dipende solo da un nome, ma dalla capacità di costruire una visione chiara e duratura.

Il tempo delle promesse è finito. Serve una guida forte, una società capace di dettare la strada e garantire stabilità. Solo allora, qualsiasi allenatore potrà davvero fare la differenza.