Ritorno Bove in campo: il ministro Abodi apre uno scenario inaspettato: “Possibile”

Il ministro dello Sport ha manifestato particolare sensibilità al caso di Edoardo Bove che incontrerà presto

Francesca Di Nora -
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Edoardo Bove
Edoardo Bove – foto Ansae

Il Ministro Andrea Abodi è rimasto particolarmente coinvolto dalla storia di Edoardo Bove, il centrocampista giallorosso, in prestito alla Fiorentina che il 1 dicembre scorso, nel corso della partita contro l’Inter, ha avuto un grave malore in campo per il quale è stato necessario l’impianto di un defibrillatore.

Abodi sensibile al prepotente desiderio di Bove di tornare a giocare

Colpito dalla vicenda e partecipe, in qualche modo, al forte desiderio manifestato da Edo di tornare a giocare a calcio, Abodi sta verificando quale sia la possibilità che il giovane calciatore possa tornare in campo.

Abodi
Il ministro Abodi si sente coinvolto nel caso Bove – foto Ansa

L’incontro tra il Ministro e il giovane centrocampista

“Incontrerò presto Edoardo – ha detto a Il Messaggero – mi fa molto piacere conoscerlo di persona e dialogare con lui. Sul tema che riguarda anche lui, ho spiegato che è fondamentale il parere della comunità medico scientifica: lascio le valutazioni tecniche a chi conosce la materia in un ambito così delicato.

La necessità di ‘omogeneizzare i protocolli a livello europeo’

Un tema molto delicato sul quale si è soffermato il Ministro è quello relativo a “L’omogeneizzazione dei protocolli a livello europeo. La Fmsi sta facendo un grande lavoro proprio sulla tematica delle malattie cardio-vascolari e sul loro impatto sugli atleti, apprezzato all’estero come dimostrano i complimenti ricevuti all’ambasciata italiana di Londra. Il riscontro della nostra ricerca è stato molto significativo”.

Le indagini per garantire la tutela della salute e la pratica sportiva agonistica

Abodi annuncia anche: “”Sarà utile quindi un confronto con il Presidente Casasco e la comunità scientifica per poter capire come garantire la tutela della salute e la pratica sportiva agonistica, con forme sempre più avanzate compresa una maggiore responsabilizzazione dei medici che rilasciano i certificati di idoneità, facendo tesoro dell’esperienza di Edoardo, ma anche di quegli atleti che sono stati meno fortunati di lui: penso a Morosini, Bovolenta e Astori, che sono spesso nei miei pensieri”.