Nico Paz (ansa foto)
Certe storie sembrano scritte dal destino, come se il tempo avesse deciso di riavvolgere il nastro e riproporre un nome, una famiglia, un’occasione. Nico Paz, uno dei talenti più promettenti della stagione, sta per calcare il prato dell’Olimpico, uno stadio che avrebbe potuto essere casa di suo padre.
“La Roma nel 1997 cercava un centrale difensivo e Pablo Paz era il nome giusto.” Quella squadra, guidata da Zdeněk Zeman, aveva bisogno di rinforzare il reparto arretrato e l’argentino, allora in forza al Tenerife, sembrava il profilo perfetto. Ma qualcosa andò storto.
Senza database digitali o nomi sulle maglie, la ricerca di informazioni portò a un clamoroso equivoco. Zeman voleva il difensore che aveva marcato Casiraghi nella sfida di Coppa UEFA contro la Lazio. Il nome che arrivò, però, non fu quello di Pablo Paz, ma di César Gómez.
Un investimento di sei miliardi di lire per un giocatore che totalizzò appena 88 minuti in un derby perso 3-1. Un errore che segnò la storia del mercato giallorosso e che lasciò Pablo Paz lontano dall’Olimpico.
Oggi, a quasi tre decenni di distanza, il nome Paz tornerà a riecheggiare all’Olimpico. Nico Paz, talento emergente del calcio europeo, sfiderà la Roma e proverà a scrivere la sua storia. Un destino che si compie, ma con una trama completamente diversa.
“Per la famiglia Paz, questa non sarà una partita qualsiasi. Sarà l’incontro con un passato sfiorato, un legame che il calcio ha deciso di riproporre.”
I giallorossi si troveranno di fronte un avversario pericoloso, capace di accendere le partite con la sua classe e la sua imprevedibilità. Ma per Nico, questo match avrà un sapore speciale, quello di un racconto familiare rimasto in sospeso per trent’anni.