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Interviste

Diretta conferenza Ranieri: Soulè, Hummels e Celik, una frase in particolare non è sfuggita ai tifosi

Alle 13 di oggi la conferenza stampa di Claudio Ranieri in vista della partita di ritorno contro il Porto in programma domani all’Olimpico

L’attesa è tanta e la tensione cresce in vista dell’appuntamento della partita di ritorno di Europa League, Roma-Porto, in programma alle 18 e 45 di domani all’Olimpico.

Rifinitura e conferenza alla vigilia del match

I giallorossi, dopo il pareggio (1-1) ottenuto nella gara di andata allo stadio do Dragao contro il Porto, devono puntare alla vittoria per proseguire il loro cammino nella competizione europea. Alla vigilia del match la Roma è impegnata nell’allenamento di rifinitura in programma alle 11, per lasciare spazio, alle 13, alla consueta conferenza stampa di mister Ranieri.

Mancini in conferenza stampa con Ranieri – RomaForever.it

Ranieri risponde ai giornalisti insieme a uno dei suoi uomini

Anche in questa occasione sir Claudio verrà accompagnato da uno dei suoi uomini. A rispondere alle domande dei giornalisti ci sarà non solo il tecnico, ma anche Gianluca Mancini. Un’occasione per sciogliere alcuni dubbi in merito all’incontro di domani nel quale si prevede il ritorno in campo di Paulo Dybala, mentre il mister dovrà fare a meno di Cristante e Saelemaekers, entrambi squalificati.

INIZIO CONFERENZA ORE 13.04

Alla luce della rifinitura appena terminata, a parte gli squalificati, ha recuperato tutti i giocatori?

Ranieri: Ho recuperato tutti i giocatori e stasera o domattina deciderò gli undici da mandare in campo

Sei uscito al Tardini per quella botta al piede, hai recuperato al cento per cento?

Mancini: Sì ho recuperato, è stata una botta forte e si stava gonfiando. Parlando con mister e staff hanno deciso di togliermi dal campo. Ma ora ho recuperato. Tutto bene!

In quest’ultimo periodo, alla luce degli ultimi risultati, tutti ci stiamo chiedendo: se Ranieri fosse arrivato prima la Roma dove starebbe? Alla luce di questi tre mesi, è questo il valore della Roma o con lei si starebbe da un’altra parte? Sulla designazione arbitrale ha notizie in merito al reclamo della società nei confronti della Uefa?

Ranieri: Io non mi interesso di queste cose fuori dal calcio. Quello che ci hanno assegnato per la partita di domani è un signor arbitro. Io ho fatto 90 partite in Uefa e non ho mai detto niente sugli arbitri. So che fanno un mestiere difficilissimo. Per quanto riguarda l’altra domanda, ognuno ha quello che si merita e i purosangue si vedono alla fine. Noi abbiamo ancora tanto da fare, tanto da dire e poi vedremo. I ragazzi hanno recuperato autostima, giocano, si divertono, a me questo interessa… E anche il pubblico sarà molto contento di questo.

Ieri due italiane sono state eliminate dalla Champions, in vista della partita di domani lei ha alzato la guardia?

Ranieri: Io la tengo sempre alzata contro qualsiasi avversario. Il calcio è uno sport bellissimo, ma non c’è niente di scritto prima. Il Porto è una bella squadra, allenata da un allenatore giovane. È una signora squadra, ha fatto cinque partite e non ha mai perso. Andremo ad affrontare una buonissima squadra, molto giovane, con un tasso tecnico molto elevato. Sarà una gran bella partita.

A Gianluca, tu ormai nella difesa a tre sei solitamente ‘braccetto di destra’, ma ultimamente con il fatto che Hummels ha giocato meno hai ricoperto il ruolo di centrale. Cosa cambia?

Mancini: Il difensore di destra puoi spingere un po’ di più, puoi essere più aggressivo, ti permette di entrare nel campo, di giocare pensando, ma essere più libero nelle scelte; da difensore centrale sei il guardiano che controlla tutte le situazioni di campo. Cerco di tappare buchi di leggere delle situazioni perché se sbaglio io da centrale si spalancherebbe la strada verso la porta. Mi trovo bene in qualsiasi posizione il mister mi faccia giocare. Cerco di dare il massimo comunque al meglio delle mie possibilità.

Dovbyk a che punto è nel suo processo di adattamento? Ancora sembra non la cento per cento… A che punto è?

Ranieri: Sta migliorando. Deve lavorare molto, è il punto di riferimento lì davanti. È un punto di riferimento importante, alcune volte non riusciamo noi a dargli la palla giusta. È un processo che va sempre più migliorato, ma io sono positivo, solo con il lavoro si possono limare queste imperfezioni.

In un periodo in cui i senatori non se la stanno passando benissimo, tu sei un punto fermo, in prospettiva, ti vedi tutta la carriera nella Roma, visto che sembri più integrato di chiunque altro?

Mancini: I miei compagni li vedo bene, sono sereni. Si allenano al cento per cento e danno il massimo in qualsiasi ruolo e in qualsiasi posizione. Quest’anno è un gruppo ‘famiglia’, ma famiglia vera. Abbiamo passato un periodo brutto, ma questo gruppo non s’è mai sciolto e un gruppo così, dopo tanti anni che sto qui, non lo avevo mai visto. Io amo Roma e sto bene, vedo che i tifosi mi apprezzano e questo mi fa dare sempre qualcosa in più. Vivo il presente, ma se dovessi pensare a un futuro qua, sarei contento.

Come ha visto Hummels in questi giorni, vista la sfida importante? L’amico che le ha ricordato di Budapest con Taylor è Mourinho?

Ranieri: Che fantasia che avete… è stato detto dallo spogliatoio non so da chi, Josè non c’entra niente. Hummels sta recuperando bene, sta bene, ha un passo più elegante, più esplosivo. È un giocatore recuperato.

Agli ottavi c’è un’alta probabilità di un derby. Questo vi dà una spinta maggiore o è la stessa cosa?

Mancini: No… è indifferente. Non si può pensare a questo. Pensiamo alla partita di domani, poi quel che verrà verrà che sia la Lazio o l’Athletic. Ma la cosa importante è domani

Sono quasi 100 giorni della sua permanenza a Roma, può fare un bilancio? Cosa non bisogna ripete rispetto alla partita dell’andata per passare il turno domani?

Ranieri: La squadra sta bene e io sono molto orgoglioso di questi ragazzi che mi hanno seguito dal primo giorno, mi hanno accettato come uno di loro e questo mi fa molto piacere. Della gara di andata io sono contento di tutto. Hanno fatto davvero una grande prestazione, sia in undici che in dieci.

Ritiene questa partita diversa da altre europee che ha giocato la Roma, c’è più tensione, anche rispetto a questa stagione che è stata particolarmente sofferta?

Mancini: Tensione ci deve essere sempre. È una partita importante, ma in questi ultimi anni la Roma ne ha giocate tante. Tutti gli anni dicevamo la stessa cosa… è una partita o dentro o fuori. L’abbiamo preparata bene e dobbiamo dare il massimo per passare il turno.

L’assenza di Saelemaekers è un’assenza chiave, Rench è stato recuperato? Eventualmente Soulè può essere un’opzione in quel ruolo? Ha le caratteristiche giuste?

Ranieri: Stasera farò la disamina della settimana e poi deciderò chi può fare meglio, su quella fascia. Tutti possono essere un’opzione. Soulè mi ha impressionato molto nella partita contro il Napoli quando raddoppiava su Neres. Quindi può essere anche lui il designato…

All’andata ha fatto un duello con Omorodion, se ti preoccupa qualche altro aspetto se hai studiato anche altri avversari del Porto per una questione di rapidità perché non sappiamo se giocherai centrale o a destra, magari ci sono altre opzioni per te…

Mancini: Ho studiato… Ci abbiamo giocato una settimana fa. Davanti hanno giocatori bravi. Sono bravi. L’altra settimana avevo Omorodion e domani in base a quello che deciderà il mister vedrò quello che dovrò aspettarmi…

Nei calci piazzati, nei calci d’angolo, la Roma subisce un po’ troppo le ripartenze. È una casualità o è una cosa sulla quale state lavorando per risolvere il problema che agli occhi dei meno esperti è invisibile?

Ranieri: Lavoriamo sempre, ne parliamo sempre. Ma credo che alcune volte ci sia anche della casualità. Ci sono errori, ma levato il gol, abbiamo fatto molto bene contro il Porto che sappiamo che è una squadra che va sempre in verticale. Dobbiamo stare sempre molto molto attenti.

Ho l’impressione che tu abbia lavorato molto su te stesso per capire qual è lo step successivo. E ne hai fatti molti, soprattutto quello disciplinare, senza perdere la tua forza agonistica che è un tratto che ti contraddistingue. Prendi meno cartellini. Ritieni di avere ancora qualche step da fare?

Mancini: I cartellini e le eccessive proteste che facevo se si è intelligenti e penso di esserlo, si riguarda le partite, capisce cosa deve fare. Mi hanno aiutato gli allenatori. Il mister mi diceva sempre di non protestare. Di step, a soli 28 anni, ne ho ancora mille da fare. Sto cercando di migliorare in tutto… letture, rapidità dei passi, se trovo avversari più piccoletti, magari lavoro su quello.

Uno dei migliori giocatori della Roma nelle ultime due partite è stato Celik che ha giocato come braccetto di destro. È questo il suo ruolo definitivo?

Ranieri: Mi sembra più un giocatore prettamente da difesa, poi chi mi ha preceduto voglio anche io, come chi mi ha preceduto, che quando si ha la palla uno si proponga. Per cui cerca di fare quello che è nelle sue corde. A volte sbaglia dei passaggi, ma ha volontà di migliorare. Sta lavorando molto…

Si parla tanto di transizioni difensive perché la Roma è meno pericolosa sui calci piazzati, tu che sei uno dei migliori di testa, ti sei dato una spiegazione sul perché la Roma segna meno e dà meno fastidio agli avversari soprattutto su calcio d’angolo?

Mancini: C’è bravura nostra, ma anche casualità. A Porto prima di prendere il gol c’è stato il colpo di testa di Bryan, ha fatto una bellissima parata il portiere, c’è anche la bravura degli avversari. Ci sono momenti… Noi lavoriamo e ogni volta che c’è un calcio d’angolo andiamo dentro.

È sotto gli occhi di tutti che questa squadra è in crescita. Con il Parma la Roma ha fatto 16 tiri totali e 4 nello specchio. Come si allena per centrare la porta? 

Ranieri: È stata un partita un po’ particolare, hanno chiuso tutti gli spazi quando sono rimasti in dieci. La squadra, però, si sta comportando bene sia per gol fatti che per gol subiti.

Sei cresciuto anche mentalmente, emotivamente, cosa ha portato mister Ranieri, c’è qualcosa che ti ha stimolato più degli altri allenatori?

Mancini: Quando il mister ha aperto la porta dello spogliatoio è come se il mio corpo si fosse rilassato. Ranieri porta con se questa cosa. Non aveva bisogno di presentazioni. Poi in campo ci ha rimesso a posto, ha lavorato il concetto di squadra, di stare uniti, di aiuto reciproco, tattica, ma ha riportato il sorriso che mancava ormai da tempo. Il mister ha portato tanto e si vede dai risultati…

Ranieri: Mi spiace per la morte del Presidente del Porto, Jorge Nuno Pinto da Costa, è stato alla guida del clun per 42 anni. Era stato sostituito da pochi mesi. Riposi in pace. Il Porto proverà a rifare la sua partita, starà più attenta e sarà sempre pronta a colpirci in contropiede.

Francesca Di Nora
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Francesca Di Nora