Il grande spavento, la paura, la corsa in Ospedale. Poi finalmente il respiro di sollievo. Bove ha visto la morte in faccia. A soli 22 anni. In una maledetta notte di dicembre il suo cuore ha avuto un problema: il passo che rallenta in campo, gli occhi sbarrati, il corpo che si accascia a terra. Le immagini di quella partita – si giocava al Franchi Fiorentina Inter – hanno fatto il giro del mondo. E tutti, sportivi e non, sono rimasti col fiato sospeso in attesa di capire come stesse dopo il ricovero d’urgenza in terapia intensiva.
Ma la sfida più importante della sua vita Bove è riuscito a vincerla. Lentamente infatti, ora dopo ora, le nubi della paura si sono diradate e sopra al ragazzo, considerato una promessa del calcio italiano, è tornato a splendere il sole. Oggi il calciatore è senza dubbio un uomo diverso: e tornerà a parlare in pubblico dopo un lungo silenzio. Lo farà sul palcoscenico più importante di questi giorni: ovvero l’Ariston, dove Carlo Conti – per inciso grande tifoso della Fiorentina – ha voluto che lui salisse per raccontare la sua incredibile esperienza.
Sanremo, le parole di Bove: “Vicino a chi non ce l’ha fatta. Affronto questo percorso con coraggio”
Edoardo Bove torna a parlare in pubblico per la prima volta dopo il terribile malore che lo ha colpito poche settimane fa.
00.01 – Termina qui la nostra diretta.
23.50 – Carlo Conti e Bove si scambiano la maglietta del giocatore. Il giocatore ha poi annunciato Elodie.
Carlo Conti annuncia Bove: il calciatore scende le scale dell’Ariston. Le prime parole: “Mi sento vuoto senza calcio”
23.46 – “Per me è un onore essere qui. Io sto vivendo questa esperienza in un modo particolare. Alti e bassi diciamo. Per me il calcio è la mia forma di espressione, senza di esso non sono lo stesso. Sento che manca qualcosa. E’ come per un cantante la voce. Può essere paragonato ad una persona che perde qualcosa che ama. Mi sento vuoto. So che serve tempo e coraggio. Mi sto facendo aiutare per fare un percorso, per rivivere quello che ho provato. Mi fa male, ma so che servirà per il futuro”.
“Commosso per l’affetto ricevuto”
“Voglio ringraziare tutti voi. Ho sentito grande affetto. Mi è arrivato al di là dei colori, delle bandiere. Mi ha emozionato molto. Mi ha fatto capire la gravità della situazione. Mi sono svegliato in Ospedale senza ricordare nulla: quando ho visto la reazione di chi era attorno a me ho capito la gravità della situazione. Ho capito quanto ci sia stata la paura di perdermi. Questa paura però è stata importante: mi ritengo realmente fortunato. E’ successo tutto nel posto giusto al momento giusto, in 13 minuti ero in Ospedale. Ringrazio tutti”.
Bove: “Vicino a chi non è stato fortunato come me”
“Purtroppo mi sono arrivate tante testimonianze di chi ha perso un proprio caro per una situazione come la mia. Voglio per questo sottolineare l’importanza del primo soccorso. Ho capito quanto la linea tra la vita e la morte sia sottile. Sono grato per quanto capitato a me ma voglio stare vicino a chi invece non ce l’ha fatta”.
23.42 – Inizia l’esibizione di Simone Cristicchi: subito dopo dovrebbe salire sul palco Bove.
23.25 – Bove salirà sul palco dopo l’esibizione di Simone Cristicchi.
23.20 – Quanto guadagna Bove a Sanremo?
23.19 – Prevista una chiacchierata con Carlo Conti di circa 3-4 minuti. Dopodiché Bove, giunto a Sanremo con la fidanzata Martina, annuncerà una delle cantanti in gara, nello specifico Elodie.
Ore 23.15 – Tra poco è previsto l’intervento del calciatore ex Roma. Secondo la scaletta ufficiale Bove dovrebbe salire sul palco alle 23.46.
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Bove potrà tornare a giocare? Cosa ha avuto
La sua storia è davvero particolare. Una delle domandi ricorrenti sul conto del giovane calciatore è questa: Bove potrà tornare a giocare in Italia? Al momento non è possibile esprimersi in merito considerando che il centrocampista sta ancora seguendo un percorso medico per capire se e come si potrà pensare ad un suo ritorno al calcio giocato. Sebbene la parola “defibrillatore” non sia mai apparsa in un comunicato ufficiale, è questo il dispositivo – che si potrà anche rimuovere – che gli sarebbe stato impiantato.
Stando così le cose la Serie A resterebbe preclusa al giocatore. Inoltre, anche togliendo il dispositivo, bisognerebbe capire se un medico si prenderà la responsabilità di firmare l’idoneità sportiva. All’estero, invece, come sappiamo, il discorso potrebbe essere differente. Il futuro e la carriera del calciatore – che nel frattempo sta continuando a seguire la sua squadra dalla panchina – restano quindi avvolti nell’incertezza. Vedremo allora cosa accadrà nei prossimi mesi.