
La sfida di stasera contro il Porto all’Estadio do Dragao è una tappa importante e non solo per la Roma, che per accedere agli ottavi di Europa League dovrà affrontare anche la partita di ritorno, giovedì prossimo all’Olimpico, ma anche per mister Ranieri.
Una doppia sfida: per la Roma, ma anche per Ranieri
Il tecnico testaccino, infatti, ha un’ulteriore occasione, prima di salutare (forse) definitivamente il calcio giocato, di superare un suo personale tabù. A riportare i dati relativi è la Gazzetta dello Sport che sottolinea come l’allenatore da ben 21 anni non passa un turno a eliminazione diretta in Europa. Un obiettivo che ha centrato l’ultima volta con il Chelsea, nel 2004, quando vinse contro l’Arsenal nei quarti di Champions League.
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Il mister cercherà di superare un tabù lungo 21 anni
A seguire per sir Claudio sono arrivate una sfilza di ‘delusioni europee’ nelle sfide dirette: con il Valencia contro lo Steaua nel 2005; con il Parma contro il Braga nel 2007; con la Juve contro il Chelsea nel 2009; con la Roma contro il Panathinaikos nel 2010 e con l’Inter contro il Marsiglia nel 2012. Poi le due sconfitte in Roma-Shakhtar (2011) e Siviglia-Leicester (2017). Risultati che lo hanno spinto alle dimissioni e all’esonero prima del ritorno.
Contro il Porto un’occasione di riscatto personale
Ecco che il match contro i biancoblu rappresenta per mister Ranieri un’occasione di riscatto personale, una gara nella quale si gioca un risultato che manca al suo palmares da oltre vent’anni e, evidentemente, raggiungerlo con la sua squadra del cuore avrebbe un gusto ancor più dolce.