Il progetto del nuovo stadio della Roma a Pietralata continua a essere al centro di polemiche e battaglie legali. Da un lato, c’è la società giallorossa, che preme per la realizzazione dell’impianto, considerato un passo fondamentale per la crescita del club e un’opportunità per la città. Dall’altro, i comitati cittadini contrari all’opera, che hanno deciso di portare la questione davanti al TAR, chiedendo che il Campidoglio chiarisca definitivamente se nell’area sia presente un bosco, elemento che potrebbe rallentare o addirittura bloccare il progetto.
Il ricorso presentato punta a ottenere risposte rapide e definitive, lamentando i tempi lunghi della burocrazia capitolina. I comitati hanno richiesto la nomina di un commissario che possa intervenire per sciogliere il nodo amministrativo, evitando ulteriori ritardi.
Gli avvocati Luca Zerella e Francesco Maria Salanitri, rappresentanti dei ricorrenti, sostengono che nei documenti ufficiali il Comune neghi l’esistenza di vincoli paesaggistici nella zona. “Eppure, quei vincoli ci sono e non possono essere ignorati”, affermano con determinazione, sottolineando l’importanza di verificare ogni dettaglio prima di procedere con il progetto.
Una questione che divide la città
La vicenda ha acceso un dibattito tra favorevoli e contrari alla costruzione del nuovo impianto. Da una parte, chi vede nello stadio una straordinaria opportunità economica e sportiva per Roma, capace di attrarre investimenti e modernizzare l’infrastruttura sportiva della Capitale. Dall’altra, chi teme che il progetto possa portare all’eliminazione di un’area verde preziosa e a ripercussioni ambientali non adeguatamente considerate.
Nel frattempo, i tifosi seguono con trepidazione gli sviluppi, sperando che la questione burocratica non diventi l’ennesimo ostacolo insormontabile. L’iter autorizzativo rimane complesso, e ogni giorno che passa aumenta l’incertezza sul destino del nuovo stadio della Roma.