L’arresto di Radja Nainggolan ha fatto eco nel mondo del calcio, anche l’ex dirigente sportivo giallorosso Walter Sabatini che nel 2014 ha portato l’attaccante belga alla Roma è intervenuto sulla vicenda, rilasciando un’intervista a La Repubblica.
Sabatini conosce bene Nainggolan sia sotto il profilo professionale, sia sotto quello umano e “non credo che possa aver fatto qualcosa che meriti la galera. È un ragazzo buono – ha detto l’ex dirigente giallorosso -, generoso, a volte questa generosità lo porta a fare cose ingenue. Ma stiamo parlando di un ragazzo sano, un po’ frivolo magari”.
L’ex Roma non nega che Radja abbia un carattere particolare. “Credo – ha ricordato – di avergli dovuto rivolgere tutto lo scibile degli insulti. Ma sempre senza speranza: io lo rimproveravo, lui faceva il viso dispiaciuto e il giorno dopo rifaceva le stesse cose. Se ti può dire qualche bugia te la dice e nessuno è mai riuscito a mettergli un freno. Ma da qui a essere un delinquente ce ne passa”. Ma Sabatini ricorda anche che “con lui non sono mai dovuto intervenire per cose davvero gravi. Le sue erano marachelle”.
Descrive un ragazzo dal carattere esuberante, Sabatini, un giovane che amava fare tardi la sera e divertirsi con gli amici, ma “poi in campo dava tutto. Non ha mai saltato una partita”.
Infine l’ex dirigente giallorosso ricorda poi l’ultima volta che ha avuto modo di incontrarlo. “E’ stato qui a casa due mesi fa – ha sottolineato -. Con mio figlio Santiago ha un rapporto amichevole e ha fatto con lui una trasmissione per un podcast”.