Del resto Claudio Ranieri lo aveva anticipato: “Non faremo la spesa significativa a gennaio“. Evidentemente le strategie interne in casa Roma erano già state messe nero su bianco. Ma come si tradurrà tutto questo da qui alla fine della finestra di mercato? Questa la domanda che tutti i tifosi si fanno considerando che mancano ancora dei tasselli per rinforzare la squadra. L’unico vero acquisto fin qui – senza nulla togliere allo scambio Gollini-Ryan – è stato quello di Devyne Rensch.
All’appello manca però almeno un altro difensore (considerando l’imminente uscita di Hermoso e forse pure quella di Celik) e soprattutto l’attaccante di riserva data la partenza ormai certa di Shomurodov. Ma quanto margine avrà il Direttore dell’Area Tecnica romanista Florent Ghisolfi per portare a termine – almeno – queste due trattative? Facciamo il punto.
Inoltre non va dimenticato che i giallorossi devono ancora sostituire Le Fee e in più sullo sfondo ci sono ancora tutta una serie di cessioni che restano da definire. L’elenco è piuttosto corposo. Zalewski, Cristante, Dahl, Celik, quelle più probabili, Soulé e/o Baldanzi quelle più complicate. Ciò vuol dire che in pochi giorni, qualora una o più di queste partenze dovesse essere confermata, Ghisolfi dovrà trovare dei rimpiazzi all’altezza, pena il rischio di ritrovarsi molto scoperti in certi ruoli.
La sensazione però, dicevamo, è che non verranno fatte follie da parte della società. Il che, ad esempio, vorrà dire niente Frattesi sebbene l’entourage del giocatore – che già pregustava il maxi affare – proverà fino all’ultimo a cercare l’incastro giusto tra Inter e Roma. Anche per Lucca però, l’ultimo nome ventilato in orbita giallorossa (e ammesso dallo stesso Ranieri), la strada è tutta in salita. E il motivo è proprio il budget un po’ troppo light che i Friedkin avrebbero intenzione di investire.
Secondo il Corriere dello Sport infatti la Roma a gennaio non sarebbe disposta a spendere più di 10-15 milioni di euro per il centravanti. Anche perché i Friedkin potrebbero essere rimasti scottati da quanto successo in estate considerando ad esempio che Matias Soulé, pagato quasi 30 milioni di euro, fin qui è rimasto un vero e proprio oggetto misterioso.
Dopodiché, scorrendo il casting di Ghisolfi per l’attacco, è chiaro che bisognerà fare delle valutazioni alla luce della recente novità. Lucca, tanto per dirne uno, a queste cifre, andrebbe subito depennato dalla lista considerando che l’Udinese ne chiede almeno almeno 10 in più. Più o meno lo stesso discorso che vale per Brobbey dell’Ajax, sondato nei giorni scorsi, e per Beto dell’Everton, tanto più che l’ex Udinese è in cerca di una squadra che possa garantirgli la titolarità.
L’ultima idea si chiama poi Romero del Siviglia che ha però una clausola pari a 30 milioni di euro, la stesa cifra che chiede il Lione per lasciare andare Mikauatadze. Resta viva comunque anche la pista Raspadori che piace anche in Francia e in Premier; è chiaro però che il club di De Laurentis rifletterà bene sul da farsi considerando l’addio di Kvara. Non è un mistero tuttavia che l’attaccante cerchi più spazio e con una giusta offerta l’operazione potrebbe pure decollare. E’ chiaro però che il tempo stringe.
Seguendo il filo del ragionamento, la conclusione più logica è che a queste condizioni alla fine il nuovo bomber potrebbe pure non arrivare. Il “piano B” a quel punto sarebbe altrettanto facilmente intuibile: niente cessione di Shomurodov rimandando ogni discorso a giugno. “Non compreremo tanto per comprare”, ha sempre ribadito Ranieri che sull’Uzbeko ha precisato: “Resta? Lui è un grande professionista, mi sciolgo per calciatori come lui. Vedremo se ci sarà la possibilità di innalzare il livello, io in questo seguo la società“.
In altre parole se sul piatto dovesse esserci uno scambio da “zero a zero“ là davanti forse non se ne farà nulla. E a questo punto è un’ipotesi che dobbiamo per forza iniziare a tenere in considerazione…