In campo a nemmeno due giorni di distanza dal suo arrivo a Trigoria. Ranieri, c’è da dire, ha voluto subito mettere alla prova il temperamento del terzino arrivato la scorsa settimana dall’Ajax. “Ha fatto due mezzi allenamenti, ma si applica e ha grandi tempi d’inserimento“, ha spiegato il tecnico romano al termine di Udinese Roma, gara che ha coinciso con l’esordio assoluto con la nuova maglia per il terzino.
C’è da dire che stamani, sulla stampa sportiva, il neo acquisto romanista ha raccolto giudizi soltanto positivi. Del resto la sua buona prova non è sfuggita, considerando che ad un certo punto ha rischiato seriamente di battezzare il suo esordio con un gol se non fosse stato per la grande risposta del portiere avversario. C’è chi però tra i giornalisti e gli opinionisti, forse anche giustamente visto che ha giocato appena una partita, cerca di frenare i facili entusiasmi.
Controcorrente: il giudizio su Devyne Rensch accende il dibattito in radio
Ad esempio stamattina a Radio Radio si è discusso sulla prestazione del difensore olandese. Mario Mattioli ad esempio, che ha detto intanto di essere rimasto sorpreso della sua titolarità, lo ha definito come un giocatore sostanzialmente normale, nel senso che “se ne possono trovare altri 40 come lui“.
Ancor più netto è stato il giudizio del giornalista Fabrizio Aspri, che ha tirato in ballo un paragone che ha fatto un po’ storcere il naso ai tifosi: “Mi ricorda il primo Karsdorp (quello della Conference per intenderci, ndr)” – ha dichiarato il cronista in diretta a Radio Radio Mattino Sport e News – “non mi ha stupito, mi sembra un giocatore normalissimo”.
Prova comunque positiva
Ad ogni modo preme sottolineare come, alla resa dei conti, il terzino sia sceso in campo senza conoscere praticamente i compagni, né il nuovo calcio. Dalla sua, pensando al proseguo dell’avventura romanista, ha il fatto che per ora la concorrenza in quel ruolo non è così agguerrita considerando che le alternative si chiamano Celik – peraltro richiesto in Turchia – e Abdulhamid. Insomma, sembra ovvio, perfino superfluo, ribadire che dare un giudizio oggi sia oggettivamente impossibile e pure sbagliato. Certo, se quella palla fosse entrata chissà cosa si sarebbe detto di lui oggi.