C’è qualcosa di speciale nel modo in cui Daniele De Rossi vive il calcio. Dopo l’acquisizione dell’Ostiamare, il legame con lo sport che ha segnato la sua vita si intreccia con un percorso che coinvolge profondamente anche la sua famiglia.
E a tal proposito torna a raccontare come lui e i suoi cari hanno vissuto gli ultimi due esoneri della sua carriera da allenatore.
“L’esonero lo viviamo in modo diverso – ha raccontato –. I miei figli erano contenti: ‘Evviva, torni a casa’. Io, invece, ero distrutto.”
De Rossi, la reazione dei suoi cari all’esonero
L’avventura come allenatore non è mai semplice, e De Rossi non nasconde i sacrifici che questo comporta. “Quando non ho una squadra, mia moglie è dispiaciuta per me, ma è anche contenta: facciamo viaggi, week-end, sto più in casa. Quando alleno, invece, sono un fantasma.” Parole che mostrano la complessità del bilanciamento tra vita privata e passione per il calcio, soprattutto per chi mette tutto se stesso in quello che fa.
Il supporto è stato fondamentale per intraprendere questa nuova sfida. “Quando c’è amore, mia moglie, mia madre o mio padre mi hanno sempre detto: ‘Se una cosa ti fa felice, la devi fare’.” Un incoraggiamento che rivela il legame autentico tra De Rossi e chi gli sta accanto, rendendo ogni scelta più significativa.
Oggi, con l’Ostiamare, l’ex capitano della Roma si immerge in un progetto ambizioso, portando con sé l’esperienza di una carriera straordinaria e la forza di chi crede nella possibilità di costruire qualcosa di importante. Un nuovo inizio che non è solo professionale, ma umano, capace di raccontare una storia di passione, sacrifici e valori.
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