Che fine ha fatto Amantino Mancini, svelato il segreto ai tempi della Roma: “E’ una bugia”

L’ex centrocampista giallorosso oggi fa il Dirigente in una società di calcio: ripercorriamo la sua carriera insieme. Anche svelandovi un aneddoto davvero interessante…

Luca Mugnaioli -
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Amantino Mancini ai tempi della Roma – (RomaForever.it)

Amantino Mancini è uno dei quei calciatori rimasti impressi nella memoria dei tifosi romanisti. A differenza di altri che invece o non ha lasciato traccia di sé oppure ne hanno lasciata una pessima (qui trovate alcune delle loro storie). Una carriera a tratti scintillante quella in Italia dopo essere cresciuto calcisticamente nella sua terra d’origine. A Roma arrivò con il compito tutt’altro che semplice di sostituire “pendolino” Cafù, passato proprio al Milan in quella stagione. Tutto questo accadeva nel 2003-2004 quando il brasiliano tornò a Trigoria dopo essere stato mandato in prestito a Venezia per “farsi le ossa”.

Ma cosa fa oggi Mancini? In una recente intervista l’ex calciatore ha raccontato la sua nuova vita e il sogno nel cassetto di diventare allenatore. Una carriera al momento soltanto sfiorata e accarezzata – l’ex Roma ad esempio ha avuto anche una fugace esperienza col Foggia terminata praticamente ancor prima d’iniziare – ma che Mancini rivela di voler “riprendere in futuro“. Ma andiamo con ordine.

La carriera di Mancini: gli anni d’oro a Roma prima del trasferimento a Milano

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Amantino Mancini con Luciano Spalletti – (RomaForever.it)

Voluto dall’allora DS Baldini, Mancini nella Capitale porta avanti una carriera vincente. Una Supercoppa Italiana, e due Coppe Italia, i trofei alzati nei suoi cinque anni da romanista. Tante le istantanee che si possono fare del suo percorso in giallorosso, titoli conquistati a parte: il gol al derby di tacco contro la Lazio gli valse l’appellativo di “tacco di dio“, e poi tante altre reti diventate iconiche, come quello del 15 gennaio 2006 contro il Milan oppure l’anno dopo in Champions contro il Lione. Insomma, tanti piccoli grandi momenti che i tifosi giallorossi non dimenticheranno mai.

Ho vissuto anni bellissimi a Roma“, ha raccontato Mancini a Fanpage qualche mese fa. “Ho ricordi intensi sia a livello personale che di club. Ricordo poi con piacere le 11 vittorie di fila con Spalletti“. L’ex giocatore amava spaziare su tutto il fronte d’attacco, sfornando con regolarità gol e assist per la squadra: “Ho giocato con campioni fortissimi” – spiega Mancini“e tra questi ovviamente Francesco Totti“. Meno bene andarono invece le esperienze milanesi, prima nell’Inter di Mourinho e poi al Milan con Leonardo. “Mou? Quando cambiò modulo mi mise fuori, capita nel calcio. Leonardo? Purtroppo mi feci male subito, ma entrambe le avventure servirono alla mia crescita personale”. 

Mancini ha anche avuto modo di esprimersi su De Rossi l’estate scorsa: “Non mi aspettavo arrivasse ad allenare, può diventare un grandissimo. E’ lui il futuro della squadra giallorossa”. Purtroppo però le cose, come sappiamo, sono andate diversamente.

Il ritorno in Brasile e il ritiro

Tornando alla sua carriera, terminato il suo viaggio in Italia, Mancini continuò comunque a giocare decidendo di tornare in Brasile. Dove? All’Atletico Mineiro, squadra con cui aveva iniziato la sua lunga carriera. Il calcio riserva allora all’ala altri successi – come il titolo vinto nel 2012 – e un’altra manciata di avventure, con meno fortune, prima del ritiro ufficiale avvenuto nel 2016.

Cosa fa Mancini oggi: la sua nuova vita ma sempre nel calcio

Ma che fine ha fatto oggi Amantino Mancini? L’ex Roma svolge oggi un ruolo da Dirigente in un club emergente che si chiama Sport Club Aymores di Uba che milita nel Mineiro 2, sempre in Sud America. “Il nostro obiettivo è crescere a livello economico cercando nuovi talenti“, ha rivelato a questo proposito l’ex giocatore.

Come detto però il suo sogno nel cassetto per il futuro resta la carriera da allenatore: “Il fatto che ora sia senza una panchina non vuol dire che non possa succedere di nuovo in futuro. Questo resta comunque il mio desiderio”, le sue parole sull’argomento prima di aggiungere: “Meglio allenare o giocare? Scelgo al seconda”.

Svelato il segreto sull’origine del suo nome: “E’ una bugia”

Chiudiamo con una nota curiosa. Leggenda vuole infatti che a dargli il soprannome di “Mancini” – il suo vero nome in realtà è Alessandro Faiolhe Amantino – sia stato Tonino Cerezo in onore di Roberto Mancini. Non a caso questo aneddoto è molto diffuso sul web specie nelle ricerche associate al vero nome dell’ex calciatore. “Non è vera questa cosa che circola” – ha però detto Mancinitutti dicono così ma è una bugia. Quando giocavo all’Atletico Mineiro, agli inizi della carriera, mi chiamavano Mansinho perché ero un tipo tranquillo. Un allenatore disse però che questa cosa non andava bene e così iniziarono a chiamarmi Mancini. Poi è vero, in prima squadra c’era Cerezo che parlava spesso di Roberto, ma non nasce da lui”.