C’è un’aria di nostalgia che avvolge i racconti di Franco Tancredi, storico portiere della Roma dello Scudetto 1983. In occasione del match contro il Genoa, Tancredi è tornato a parlare del suo passato nei canali ufficiali del club giallorosso, regalando aneddoti e riflessioni che tengono vivo il legame con una delle epoche più gloriose della Roma.
“La finale che ci è rimasta sul groppone”
Tancredi ha confessato di portare ancora nel cuore un rimpianto: la finale di Coppa dei Campioni persa contro il Liverpool nel 1984. “Abbiamo fatto qualcosa di importante, ma quella finale mi è rimasta sul groppone. Avevamo dei rigoristi straordinari come Maldera, Cerezo, Pruzzo, ma la fortuna quella sera non è stata dalla nostra parte”.
Parlando di quel percorso straordinario, Tancredi ha sottolineato quanto fosse frutto di una pianificazione precisa. “Tutto era stato programmato. Abbiamo vinto la Coppa Italia e siamo arrivati alla finale di Coppa dei Campioni. È mancato pochissimo, ma la fortuna serve”.
“La Roma? Un colpo di fortuna alla radio”
L’ex portiere ha raccontato come scoprì il suo trasferimento alla Roma in un modo curioso. “Ero con mia moglie e mia suocera, e sentimmo alla radio che la Roma aveva fatto l’offerta. Ero felicissimo. Giocare nella Capitale e restare vicino casa era un sogno”.
Tancredi ha poi ricordato con orgoglio le sue 288 presenze in maglia giallorossa, di cui 258 consecutive. “Devo ringraziare Liedholm, che ha creduto in me. Non mi tolse più dalla porta, nemmeno quando sentivo il bisogno di riposare. Ha avuto il coraggio di mettere fuori Paolo Conti per puntare su di me”.
L’8 maggio 1983: un giorno indimenticabile
Quando si parla di Genoa, per i tifosi della Roma un ricordo s’impone su tutti: l’8 maggio 1983, giorno del secondo Scudetto giallorosso. “Lo Scudetto lo abbiamo voluto con tutto il cuore. Liedholm e il presidente Viola avevano programmato quella vittoria. Dopo la partita, arrivare a Ciampino e vedere la gente in festa è stato incredibile”.
Tancredi ha voluto sottolineare quanto la squadra dell’epoca fosse costruita per vincere. “Abbiamo meritato tutto. Quella squadra era unica, e gli avversari ci riconoscevano come grandi”.
“Roma, un’emozione che porto sempre nel cuore”
Il legame di Tancredi con i tifosi giallorossi è ancora forte. “Come posso dimenticare lo striscione che mi dedicarono quando tornai all’Olimpico con la maglia del Torino? È stato indimenticabile. La maggior parte delle emozioni che ho provato nella mia vita le devo a questa città e a questa società”.