Il percorso di ricostruzione della Roma iniziato da Ranieri sembra non riuscire proprio a superare un ostacolo che a questo punto pare davvero insormontabile. Quello delle vittorie fuori casa. Un vero e proprio tabù per i giallorossi che, vale sempre la pena ricordarlo, non ottengono i tre punti in un match ufficiale dallo scorso 25 aprile. E nessuno ha voglia, ovviamente, di festeggiare questo anniversario. Eppure anche ieri sera, nonostante un avversario tutto sommato modesto, la squadra è riuscita a portare a casa il risultato arrivando perfino a perdere nel finale.
Uno scenario, come ricordato dallo stesso Ranieri, che troppe volte si è visto quest’anno. Sì perché resta davvero un mistero il perché questi giocatori facciano così fatica ad esprimersi lontano dall’Olimpico. Nonostante la lunga esperienza anche internazionale di molti di loro. Da Dybala a Paredes, da Ndicka a Koné. Ma da cosa dipende? Difficile trovare una motivazione univoca. Intanto in queste ore il dibattito proprio su questo tema infuria nelle radio romane.
Tra i più sconsolati c’è ad esempio Roberto Pruzzo, il bomber dello storico secondo scudetto di cui vale la pena riportare qualche passaggio delle dichiarazioni fatte oggi a Radio Radio Mattinino Sport e News. L’ex Roma parte dalle difficoltà incontrate da Dovbyk – “cerchiamo sempre delle giustificazioni ma tolto lui la squadra ha ripreso vivacità, non so se ha problemi di qualche tipo” – fino ad arrivare all’incomprensibile rete subita nel finale.
“Nel secondo tempo, dopo le grandi difficoltà incontrate nella prima frazione, avevi in mano il pallino del gioco e invece prendi un gol così. A quel punto mi sono arreso” , è l’amara considerazione di Pruzzo. Anche perché, come detto, non è la prima volta che succede. “Non so” – aggiunge l’ex centravanti – “se un punto avrebbe fatto o meno la differenza in classifica, ma quantomeno facevi 0-0 e arrivederci e grazie“.
Critiche tuttavia non vengono risparmiate a qualche singolo. Come ad esempio a Saelemaekers. Nel giudizio sul centrocampista infatti il bomber è andato spesso controcorrente. O meglio. Pruzzo non condivide più che altro l’esaltazione dell’ex Milan considerandolo non più di un buon giocatore. E non uno forte in grado di spostare gli equilibri per intenderci. “Saelemaekers è questo (ieri c’è da dire non ha brillato particolarmente, ndr). Al massimo è un calciatore che può fare il dodicesimo”.