La Roma ha vissuto altri momenti difficili, oltre quello più recente che sembra ormai quasi archiviato. A riavvolgere il nastro sul club giallorosso e ripercorrere un periodo complicato è stato l’ex dirigente sportivo della Roma, dal 2009 al 2011, Gian Paolo Montali.
L’ex dg ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera nella quale racconta il suo approdo a Trigoria, quando era in trattative con De Laurentis per andare al Napoli e il momento difficile della squadra che si trovava al terzultimo posto in classifica.
“Rimasi sette giorni da Aurelio De Laurentiis – ha raccontato Montali -, persona squisita. Stavo per firmare: avevo scelto l’allenatore, Mazzarri, e il direttore sportivo, Bigon. Lessi però l’ultimo comma del contratto: i proventi per i miei diritti di immagine andavano a lui. Eccepii, De Laurentiis tagliò corto: ‘Funziona così’. Gli chiesi un po’ di tempo per riflettere. Tornai a casa e accesi la tv mentre Sky annunciava che non sarei andato al Napoli. Poco dopo mi telefonarono Rosella Sensi e Paolo Fiorentino di Unicredit. Li incontrai quella stessa sera e mi convinsero a diventare dg della Roma: non fu semplice dirlo a De Laurentiis”.
Ma l’arrivo alla Roma fu tutt’altro che semplice per il dirigente che ha riferito un episodio in particolare: “Era terzultima, tiravano sassi al pullman. Scena del primo giorno. Via dei Gladiatori, siamo fermi, polizia in assetto di guerra. I tifosi vogliono che scendano il capitano e un dirigente. Totti si rifiuta, scendo io. La polizia apre un corridoio, i tifosi vengono da me con una ghirlanda da morto. ‘Lei non c’entra nulla, ma adesso va sul pullman con la ghirlanda, la dà ai giocatori e dice che sono dei morti se non vincono questa partita non escono di qui’. Tornato sul pullman, trovo chi scoppia a ridere. Uno mi dice: ‘Benvenuto nel mondo della Roma’”