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I Friedkin valutano l’addio di Ghisolfi: le ombre sul mercato giallorosso che lo condannano

Florent Ghisolfi potrebbe lasciare la Roma a fine stagione: i Friedkin valutano il futuro del ds francese dopo un mercato poco convincente e risultati altalenanti.

L’aria di rinnovamento continua a farsi sentire in casa Roma, e questa volta sembra riguardare il ruolo chiave del direttore sportivo. Florent Ghisolfi, arrivato con grandi aspettative, potrebbe non essere confermato per la prossima stagione. I Friedkin, sempre più decisi a rifondare il progetto sportivo, stanno valutando se rinnovare la fiducia al dirigente francese, alla luce di una stagione tutt’altro che entusiasmante.

I dubbi dei Friedkin sulla gestione di Ghisolfi

Le prestazioni altalenanti della squadra e alcune operazioni di mercato poco brillanti hanno messo in discussione il lavoro di Ghisolfi. Il suo arrivo aveva suscitato speranze di una svolta strategica, ma i risultati sul campo e alcune scelte discutibili nel mercato estivo hanno alimentato i dubbi della proprietà.

L’obiettivo di riportare la Roma ai vertici della Serie A sembra ancora lontano, e questo potrebbe portare a un cambio di direzione nella gestione sportiva. I Friedkin sono noti per la loro attenzione ai dettagli e per non esitare a prendere decisioni drastiche quando necessario. Ghisolfi, nonostante l’impegno, rischia di pagare il prezzo per una stagione che finora non ha rispettato le attese.

Le ombre di un mercato sottotono

Tra i principali motivi di critica c’è il mercato estivo, considerato da molti insufficiente per rafforzare adeguatamente la rosa. Soulé, arrivato con grandi aspettative, non è riuscito a integrarsi e ha mostrato poco del talento che lo aveva reso un obiettivo ambizioso. Le Fée, altro investimento significativo, ha faticato a trovare spazio e prestazioni convincenti. Dahl, giovane di prospettiva, non ha ancora dimostrato il suo valore, mentre la scelta di puntare su Juric come allenatore si è rivelata fallimentare, con un esonero arrivato dopo poche settimane.

Dovbyk, attaccante su cui si era puntato per rinforzare l’attacco, non può essere definito un errore, ma le sue prestazioni non hanno ancora convinto del tutto. Il suo impatto, seppur sufficiente in alcuni momenti, non è stato all’altezza delle aspettative di una piazza esigente come quella romanista.

La prospettiva di una nuova guida sportiva

Se i Friedkin decidessero di non rinnovare il contratto a Ghisolfi, si aprirebbe la strada per un cambiamento significativo nella gestione sportiva del club. La proprietà americana sta valutando diversi profili per il futuro, con l’obiettivo di affidare la squadra a un dirigente in grado di combinare visione strategica, competenze tecniche e capacità di muoversi con decisione sul mercato.

Il possibile addio di Ghisolfi potrebbe essere visto come un’opportunità per ripartire con un progetto rinnovato, incentrato su una maggiore attenzione nella scelta dei giocatori e su una strategia più coerente con le ambizioni del club. La volontà dei Friedkin è chiara: riportare la Roma ai livelli che merita e costruire una squadra capace di competere in modo stabile ai vertici.

La sfida di ricostruire la fiducia dei tifosi

La stagione altalenante e le critiche al mercato hanno influito anche sull’umore della tifoseria, sempre appassionata ma ormai stanca di promesse non mantenute. La figura del direttore sportivo, insieme a quella dell’allenatore, rappresenta un punto cruciale per riconquistare la fiducia della piazza. Una decisione forte da parte della proprietà potrebbe inviare un segnale chiaro di discontinuità e determinazione, dimostrando che si vuole intraprendere un percorso ambizioso e serio.

Un finale di stagione decisivo

Con una seconda parte di stagione ancora da giocare, Ghisolfi potrebbe avere l’occasione di provare a invertire la tendenza, magari con alcune operazioni nel mercato invernale che possano dare un nuovo impulso alla squadra. Tuttavia, il suo destino sembra già segnato, e le discussioni sul suo futuro appaiono inevitabili. La scelta di confermarlo o meno sarà uno dei nodi principali da sciogliere per i Friedkin, che vogliono evitare di commettere errori strategici in un momento cruciale per il progetto Roma.

Melissa Landolina
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Melissa Landolina