“Confermare Ranieri sarebbe un obbrobrio”, parole durissime del commentatore

C’è un intreccio curioso e complesso che ruota attorno a Claudio Ranieri, una figura che ha già lasciato un segno indelebile nel calcio italiano.

Melissa Landolina -
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Ranieri allenatore Roma
Claudio Ranieri (ANSA/ALESSANDRO DI MEO)

Ora, però, l’attuale tecnico si trova al centro di un dilemma singolare: può un allenatore diventare dirigente senza creare ambiguità? Questa domanda apre scenari interessanti, soprattutto se si considera il carisma e l’esperienza di Ranieri.

L’idea di affidare a Ranieri un ruolo simile a quello di Marotta, come ha sottolineato David Rossi di Rete Sport, è affascinante. Ranieri, con la sua esperienza da allenatore di livello mondiale, porterebbe competenza e autorità come dirigente. Tuttavia, questa transizione non sarebbe priva di rischi. Il problema principale risiede nell’ambiguità che potrebbe derivare dalla presenza di un ex allenatore così influente nelle dinamiche del club.

Secondo Rossi, una figura di questo calibro potrebbe mettere in difficoltà qualsiasi tecnico non appartenente all’élite assoluta. Nomi come Allegri, Mancini o Klopp sarebbero probabilmente gli unici a reggere l’urto di un dirigente così autorevole, capace di influenzare decisioni tecniche e strategiche. Sotto questo livello, il rischio di sovrapposizioni e incomprensioni sarebbe troppo alto.

Le complicazioni di una conferma come tecnico

L’ipotesi di mantenere Ranieri anche come allenatore nella prossima stagione appare, invece, un’opzione difficile da percorrere. Un doppio ruolo di tecnico e dirigente sarebbe un “obbrobrio”, un “mostro contrattuale”, spiega Rossi, creando paradossi gestionali insostenibili. Se i risultati sul campo dovessero essere negativi, come si potrebbe risolvere la questione? Ranieri dovrebbe esonerare sé stesso? E, in caso di esonero come allenatore, che senso avrebbe restare come dirigente?

Una possibile soluzione potrebbe essere quella di confermarlo come tecnico e rinunciare al ruolo dirigenziale. Ma, anche in questo caso, la coerenza della strategia societaria ne risentirebbe.

Ranieri rappresenta un simbolo di professionalità e conoscenza calcistica, ma il suo futuro nella Roma deve essere definito con chiarezza. L’ambiguità di un doppio ruolo potrebbe minare gli equilibri della squadra e della dirigenza, mettendo in difficoltà il club. La soluzione ideale sembra essere quella di affidarsi a una figura tecnica di altissimo livello, in grado di lavorare in sintonia con l’eventuale ruolo dirigenziale di Ranieri.

Il tempo, e soprattutto le decisioni della società, ci diranno quale sarà il percorso scelto. Per ora, Ranieri resta al centro di un enigma calcistico che coinvolge strategie, emozioni e la necessità di non disperdere una risorsa così preziosa per la Roma.