Pellegrini torna sulla banda dei quattro nello spogliatoio: “Comandare? Io sono sempre…”

Il Capitano giallorosso si è raccontato in una lunga intervista al Corriere dello Sport ripercorrendo l’ultimo, difficile anno in giallorosso. Sentite cosa ha detto in particolare a proposito di De Rossi

Luca Mugnaioli -
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Pellegrini alla Roma – (RomaForever.it)

Nella lunga chiacchierata del Capitano giallorosso uscita sulla stampa nella giornata di oggi (leggila qui) è stato approfondito quanto successo in occasione degli esoneri di José Mourinho e soprattutto Daniele De Rossi. Ovvero le ragioni che hanno portato il calciatore a finire nella bufera e nel mirino dei tifosi che in questi ultimi mesi non gli hanno risparmiato cori di disapprovazione e bordate di fischi.

Pellegrini, sulle ragioni alla base della contestazione nei suoi riguardi, riassume tutto in tre parole. “Una montagna di stupidaggini“. In pratica non ci sarebbe nulla di vero nei racconti che vedrebbero proprio lui, ad esempio, tra gli artefici della cacciata prima dello Special One e poi di DDR. Il giocatore respinge infatti per l’ennesima volta le accuse al mittente: “Sono solo bugie messe in giro per fornire alla gente uno o più colpevoli. Ma colpevoli di cosa? Solo dei risultati“.

Pellegrini smentisce tutto: “De Rossi? Pura fantascienza”

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Lorenzo Pellegrini – (RomaForever.it)

Secondo il Capitano sarebbero stati infatti piuttosto i ripetuti passaggi a vuoto della squadra a peggiorare il clima generale. Pellegrini ha quindi voluto mettere i classici puntini sulle “i”: “Con José ho vissuto gli anni più belli della mia carriera, dopo l’esonero l’ho voluto chiamare per chiarire la mia posizione e lui ha capito“, ha raccontato il centrocampista. E su De Rossi invece? “Pura fantascienza”, la risposta secca di Lollo.

Io traditore di Daniele? Tutte invenzioni di chi non ha idea del rapporto che avevo e conservo con lui. Spesso la verità non interessa. E’ di intralcio“, ha proseguito Pellegrini. Tant’è che nel famoso sondaggio fatto dalla società prima di esonerare il tecnico non era stato nemmeno contattato.

E’ così“, conferma il giocatore. “I compagni ci riferirono quello che era stato detto e chiesi subito ai Dirigenti il motivo della mancata chiamata. Risposero che sapevano benissimo che ero totalmente dalla parte di De Rossi.

Il Capitano fa mea culpa: “Ho sbagliato, avrei dovuto farlo prima”

Il giocatore ammette, a domanda specifica, che avrebbe dovuto “parlare prima“. “Ho sbagliato” – il mea culpa Pellegrini – “dovevo dire ai tifosi quello che era effettivamente successo e non soltanto prima dell’Elfsborg“. “In colpevole ritardo, lo punge il giornalista del CorSport trovando la risposta affermativa del giocatore.

Un passaggio, ancora, sulla decisione – quantomeno anomala – del club comunque di non interpellarlo su quanto stava avvenendo nello spogliatoio: “E’ stata una decisione doppiamente assurda” – ha quindi concluso Pellegrini – “io non sono mai scappato. Mi sono sempre preso le mie responsabilità”.

La banda dei quattro: “Immagino chi erano gli altri tre”

L’ultimo retroscena viene chiesto al giocatore sulla cosiddetta “banda dei quattro” che si ritenesse dettasse legge all’interno dello spogliatoio.

Si diceva che fino a poco tempo fa lo spogliatoio fosse governato dalla banda dei quattro”, la domanda posta dal giornalista. Anche qui però Pellegrini tira dritto:

“Quella di rincorrere le voci è una specialità che non pratico. Le voci semmai le subisco. Chi erano gli altri tre? Lo immagino: Bryan, Spina e Mancio. Anche i fischi a Cristante li ho trovati fuori luogo, ingiusti. Io non lascio un compagno nella tempesta in mare aperto”