Poco importa se ti chiami Carlo Ancelotti. Poco importa se in carriera hai vinto praticamente tutto. Anche e soprattutto sulla panchina dove sei seduto attualmente. Se rimedi una scoppola in una partita secca dagli “odiati” rivali di sempre finisci sulla graticola. Non si scappa. E’ questo quanto sta accadendo paradossalmente in Spagna dopo l’inatteso risultato della Supercoppa, dove il Real Madrid dell’allenatore italiano è stato letteralmente strapazzato dal Barcellona. Un sonoro 5-2 che, di fatto, ha rimesso in discussione il suo futuro sulla panchina dei blancos.
A pesare è anche l’ultimo precedente, quell’altra batosta per 0-4 rimediata ad ottobre. Un bis che ha messo sul banco degli imputati proprio colui che appena qualche mese fa portava a casa l’ennesima Champions League. Ma il calcio, e soprattutto i tifosi, non perdonano nulla. Nemmeno ai mostri sacri. Il pallone è presente, il pallone è soltanto la prossima partita da giocare. La bacheca di certo aiuta, ma comunque se perdi non ti fa sconto nessuno.
Criticato in Spagna, difeso in Italia: lo strano momento di Ancelotti al Real
Ancelotti può consolarsi dalla stima e dall’affetto che, nella maggior parte dei casi, sono arrivati dal nostro paese nonostante il momento difficile che sta vivendo. In Liga tutto è ancora in discussione anche se il Real – altro punto che non gioca a favore di Carletto – insegue l’altra squadra di Madrid, l’Atletico. Ma a tenere banco come detto è la disfatta in Supercoppa.
“Io ho piena fiducia nei miei giocatori, soprattutto in chi in questo momento non sta tirando fuori la sua versione migliore“, ha serrato i ranghi l’allenatore. Nessun richiamo al mercato, e pure qualche innesto servirebbe, ma una volontà di andare avanti percorrendo la strada del lavoro. Precisando di non sentirsi affatto a rischio: “Sono nel posto dove tutti gli allenatori vogliono essere un giorno. La mia posizione è la migliore del mondo. Ho l’equilibrio necessario per non farmi trasportare dalle mode”.
I tifosi non hanno dubbi: “E’ colpa sua”
Il richiamo alle mode, forse, non è casuale. Sì perché a far discutere in queste ore è un sondaggio realizzato dal noto portale Marca che ha chiesto ai propri lettori di chi fosse secondo loro la maggiore responsabilità della debacle del Real Madrid contro il Barcellona. Indovinate un po’? La maggioranza ha espresso la sentenza immediata: Carlo Ancelotti. Con una percentuale del 60% (su 85.000 votanti, ndr). Incredibile, ma vero.
Ma basta una singola partita a rimettere in discussione tutto? Chissà. Oggi su La Gazzetta dello Sport il giornalista Andrea Masala difende il CT: “Il Real, da Florentino ai suoi più accesi fan, prima di impuntarsi sulle superleghe, evitino un super abbaglio“. Quindi il monito: “Il club ci pensi bene prima di scaricare il grande Ancelotti. Piuttosto lo difenda e insista su di lui se vuole il riscatto immediato”.
La Roma cerca un nuovo allenatore: e se fosse proprio Ancelotti? “I contratti si possono stracciare”
Chi invece sogna che il Real invece possa davvero cacciare Ancelotti è il popolo romanista. Lui, forse più di Allegri, rappresenta il sogno della tifoseria per il dopo Ranieri. Del resto era bastata quella frase “i contratti si possono allungare oppure stracciare” ad accendere l’entusiasmo dalle parti di Trigoria. E se Florentino Perez, preso dalla smania del momento, dovesse facilitare le cose siamo certi che sarebbe lo stesso Ranieri a prendere in mano subito il telefono.