Pellegrini a cuore aperto: “Derby? Com’è andata con Ranieri”. I fischi, l’addio, il nuovo allenatore

Lorenzo Pellegrini si racconta, evidenziando alcuni aspetti inediti del suo carattere e la grande intesa con il mister

Francesca Di Nora -
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Lorenzo Pellegrini
Lorenzo Pellegrini – RomaForever,it

Il derby potrebbe aver aperto un nuovo capitolo nella vita di Lorenzo Pellegrini. Dopo un lungo e pensate periodo caratterizzato dai fischi dei tifosi, il capitano ha dato prova di carattere e qualità tecniche segnando il gol del vantaggio contro la Lazio.

Lorenzo si racconta a cuore aperto alla Gazzetta dello Sport, come uomo e come professionista, al quale Ranieri “ha ridato a me, alla squadra e alla città quella serenità di cui avevamo bisogno”.

Tra Pellegrini e Ranieri un intesa speciale

Ma tra Ranieri e Pellegrini non serve neanche parlare troppo “siamo simili. Abbiamo sempre avuto un bel rapporto, di chi non si die troppe cose. Proprio come con la chiacchierata prima della gara contro la Lazio, abbiamo parlato due minuti e tutto è stato chiaro”.

Ranieri Pellegrini
Ranieri Pellegrini – RomaForever.it

Il terzo gol in un derby, ma il più bello è stato…

Il numero 7 giallorosso è stato acclamato dal pubblico domenica scorsa dopo aver messo a segno il primo gol, quello che ha sbloccato il risultato nel derby, al 10’. Ma non è stato l’unica rete realizzata da Lorenzo contro la Lazio. Con l’ultimo è a quota tre. “Il più bello – ha confessato il capitano della Roma – è stato quello su punizione, ma gli altri due, compreso l’ultimo, sono stati i più importanti”.

Il pugno sul petto e stemma della Roma in mostra dopo il gol: ecco perché l’ha fatto

E sull’1-0 Pellegrini ha battuto il pugno sul petto, sullo stemma, un gesto che ha significato diverse cose. “A volte mi sembra che la mia riservatezza, il mio essere silente venga un po’ travisato, come se la personalità sia solo far casino. Per me non è così, la personalità è essere se stessi. Era un gesto per dire che questa per me è una società speciale, è casa mia. Non ci sarà mai un giorno in cui Pellegrini darà qualcosa in meno per la Roma. L’impegno è sempre massimo, perché per me questa è una maglia molto speciale”.

Quando Ranieri è arrivato a Trigoria Lorenzo non era triste, ma arrabbiato

Una circostanza grazie alla quale, in un baleno, quelli che fino a qualche giorno prima erano fischi si sono trasformati in applausi. D’altro canto, però, anche per i tifosi è stato difficile avere a che fare con un Lorenzo introverso, poco incline a manifestare i suoi stati d’animo. E quando Ranieri è arrivato a Trigoria “mi ha trovato arrabbiato, non triste. Le cose non stavano andando bene. E siccome io alla Roma ci tengo, quella situazione mi faceva male”.

I calciatori dovrebbero giocare con leggerezza

Non nega Pellegrini di essere “molto autocritico. Sono sempre pronto a chiedermi cosa posso fare in più per gli altri, quando, invece, dovrei scindere di più l’uomo dal calciatore. Il calciatore dovrebbe giocare con leggerezza, l’uomo non riesce. Avere un altro carattere mi avrebbe aiutato”, anche se ha sottolineato: “Non è una colpa essere fatto in un certo modo o in un altro”.

L’importanza di avere un allenatore come Ranieri

Bisogna evidenziare, però, che Lorenzo è stato fortunato perché “Ranieri sa come sono fatto, mi era stato vicino anche a settembre. Il mister sa chi sono, mi capisce e questo mi dà serenità. Lui ti sa dire la cosa giusta al momento giusto. Mai troppo né troppo poco. E questo fa la differenza, soprattutto nei momenti di difficoltà”.

Il complimento di Francesco Totti a Pellegrini

Tra gli altri Francesco Totti ha parlato di Lorenzo Pellegrini definendolo ‘un capitano vero e una persona onesta’. Un complimento che non può che far piacere soprattutto a Lorenzo per il quale “la persona viene prima del calciatore”.

L’arrivo di Daniele De Rossi in panchina

Il capitano della Roma ha raggiunto le 55 reti, potrebbe presto raggiungere ( e magari superare) un’icona giallorossa, l’ex allenatore, capitano e amico, Daniele De Rossi, in merito al quale Pellegrini ha ricordato: “Quando arrivò mi chiese di parlargli della situazione e mi disse ‘Qualsiasi cosa succeda, sappi che ti voglio un bene dell’anima. Ma voglio più bene a me stesso, alla mia famiglia e alla Roma’. Ho apprezzato, lui è uno trasparente, ti dice sempre la verità. Ho avuto la fortuna di essere allenato da grandissimi allenatori, ma lui non me l’aspettavo così pronto. Invece è stato fantastico, per me farà una carriera meravigliosa: è un uomo top, una persona ambiziosa, ha la capacità di non guardare in faccia nessuno e ha idee di calcio. Per me già adesso è un grandissimo allenatore”.

Con quale spirito la Roma affronta la trasferta di Bologna

Ora il capitano della Roma sa bene che “solo lavorare e pensare gara per gara, mettendoci l’elmetto, come dice il mister. Con lui siamo più agguerriti, ci trasmette la voglia di dare tutto”. E dopo 16 trasferte nelle quali i giallorossi non riescono a portare a casa i tre punto, Lorenzo non ha dubbi: “A Bologna si va per vincere. È  il momento di invertire la rotta. È inaccettabile che una squadra come la Roma non vinca fuori da così tanto tempo, 16 partite sono quasi un campionato intero. Ovvio che giocare all’Olimpico ci dà una carica diversa. Ma ora dobbiamo dimostrare personalità anche lontano dai nostri tifosi”.

Sulla volontà di lasciare la Roma scioglie ogni dubbio

Pellegrini ha chiarito, poi, un aspetto che scioglie un altro nodo: “Non ho mai pensato di andare via. i momenti duri ne ho vissuti tanti, ma anche di meravigliosi. Ma non sono uno che scappa. Credo che davanti alle difficoltà uno si debba assumere le sue responsabilità. Ed è quello che il mister mi ha letto negli occhi prima del derby. Qui un momento normale diventa bello, uno bello diventa meraviglioso e uno negativo diventa un disastro. Roma è questa, vive di passione. E io questa passione qui me la vivo al cento per cento”