Cosa succederebbe se un giorno Vincenzo Montella tornasse alla Roma, questa volta come allenatore? Una domanda che risuona tra i tifosi e che ha incuriosito anche uno dei protagonisti più rappresentativi della squadra, Lorenzo Pellegrini, che ha raccontato un aneddoto personale legato proprio all’ex attaccante giallorosso.
Pellegrini ha condiviso un ricordo particolare che lega il suo passato a quello di Montella. “Da piccolo facevo l’attaccante ed esultavo come lui,” ha rivelato con un sorriso, riportando alla mente l’areoplanino di Montella dopo un gol. Quella figura, un simbolo per tanti tifosi romanisti, è tornata nella sua vita quando Pellegrini si è ritrovato Montella come allenatore nelle giovanili della Roma. “Lo stimo tanto,” ha aggiunto, sottolineando l’impatto positivo che il nativo di Pomigliano d’Arco ha avuto su di lui in quegli anni formativi.
Nonostante il rispetto e l’ammirazione per Montella, Pellegrini è stato chiaro quando ha parlato del futuro tecnico della Roma. “Su queste cose non metto mai bocca, non decido io,” ha affermato con determinazione, prendendo le distanze dalle voci e dai rumors che circolano frequentemente. Una puntualizzazione importante, soprattutto per chiarire certe narrazioni del passato che, secondo lui, lo hanno coinvolto in maniera errata. “Al contrario di ciò che si è detto in passato…”, ha aggiunto, lasciando intendere che alcune speculazioni abbiano creato confusione sul suo reale ruolo nelle dinamiche del club.
Il nome di Montella, così come quello di altri allenatori, rimane al momento solo un’ipotesi. Ma il racconto di Pellegrini aggiunge una nota di umanità e passione al dibattito, mostrando quanto il calcio possa essere fatto di legami e ricordi, oltre che di tattiche e risultati.
Il capitano della Roma, con la sua solita eleganza e sincerità, ha ancora una volta dimostrato di essere non solo un leader in campo, ma anche una figura trasparente fuori dal rettangolo di gioco.