Lorenzo Pellegrini è tornato in campo da titolare proprio nel derby. Una scelta azzeccata che ha portato dopo 10’ la Roma in vantaggio sulla Lazio. Ma dietro la decisione di schierare il numero 7 giallorosso ci sono retroscena che Ranieri rende noti in un’intervista al Corriere dello Sport.
I retroscena della scelta di schierare dal 1′ Pellegrini
“Voglio chiarire una cosa – ha detto il mister giallorosso – non è stato lui a insistere per scendere in campo nel derby. In tanti anni nessun giocatore mi ha mai chiesto di giocare. Con Lorenzo sono bastate poche parole il sabato mattina. Io non faccio discorsi lunghi, non perdo tre ore a parlare con la squadra. I giocatori hanno una soglia di attenzione di otto secondi. Spesso basta una battuta fatta bene”.
Il mister voleva tenere il capitano in panchina, ma…
In realtà l’idea di Ranieri era tutt’altra. “Avevo deciso – ha confessato il tecnico – di tenerlo in panchina, ma nei suoi occhi ho visto una luce differente, aveva gli occhi pieni di luce. Ho capito che la voglia di esserci, di giocare, era enorme. E ho cambiato idea. È andata bene a entrambi. Diciamo che un po’ di esperienza me la sono fatta”.
Quanto conta la tattica secondo il tecnico giallorosso
Pr quanto riguarda i suoi giocatori, l’allenatore della Roma ha spiegato che “devono sentirsi bene e giocare con naturalezza”, mentre in merito all’importanza della tattica ha sottolineato: “Gli si dà troppo peso. Troppo. Il calcio è semplice, spesso sono gli allenatori e i calciatori a complicarlo. Ho sempre ripetuto che il calcio non è chimica, non ha regole universali. Conta prendere il meglio dal gruppo che hai”.
Sul futuro della Roma…
In merito al futuro della Roma il progetto di sir Claudio è semplice: “Rimetterla in moto e porre delle basi solide. Deve tornare a lottare per qualcosa di importante, per lo scudetto”