Cosa si cela dietro le parole di un uomo che ha attraversato decenni di calcio con la saggezza di chi ha visto tutto? Claudio Ranieri, con la sua innata capacità di cogliere l’essenza delle situazioni, ha offerto una riflessione sincera e profonda sul momento della Roma e sui protagonisti che ne disegnano il presente e il futuro.
Parlando dei Friedkin, Ranieri ha evidenziato la loro determinazione e il loro approccio distintivo alla gestione del club. “Hanno voglia di fare bene, di riportare in alto la Roma. Non parlano in pubblico? Gli americani sono fatti così. Affidano i compiti alle persone che scelgono e se non vanno bene le cambiano.” Le sue parole racchiudono un apprezzamento per un modello di leadership che, pur essendo diverso dalla tradizione italiana, punta a consolidare le basi per un futuro vincente.
Ranieri non si è limitato a parlare di società, ma ha rivolto il suo sguardo ai campioni in campo, soffermandosi su Paulo Dybala. Le sue lodi non sono solo tecniche, ma si intrecciano con una visione di calciatore simbolo, capace di incarnare l’ambizione e lo spirito della squadra.
Totti, De Rossi e…
Il discorso si è poi spostato su Totti, figura iconica e amatissima. Ranieri ha rivelato il desiderio di incontrarlo, ma non prima che Francesco chiarisca a se stesso quale strada intenda percorrere. “Posso garantire che parlerò con Francesco, prima però dovrà capire cosa vuol fare da grande. Parlerò con lui, così come ho parlato con Daniele e vorrei tanto abbracciare Bruno Conti, che non vedo da troppo tempo.”
Le sue parole, cariche di emozione e rispetto, sottolineano quanto Ranieri sia legato non solo ai grandi nomi che hanno fatto la storia della Roma, ma anche al lato umano di chi ha condiviso quel percorso. Questo legame profondo rappresenta il cuore del suo approccio al calcio: una passione autentica che supera i confini del campo.
L’intervista si rivela un viaggio tra passato, presente e futuro, dove ogni parola sembra voler catturare l’essenza di una squadra e di una città. Ranieri, con il suo stile unico, dimostra ancora una volta di essere più di un allenatore. È un custode della memoria del calcio, capace di guardare al futuro senza dimenticare le radici profonde che lo legano alla sua gente. Le sue riflessioni, intrise di esperienza e passione, ci ricordano che dietro ogni successo c’è una storia fatta di persone, emozioni e scelte.
Questa conversazione, così autentica e significativa, non è solo uno spaccato sulla Roma, ma un invito a comprendere il valore di chi vive il calcio come parte integrante della propria vita. Un dialogo che lascia il segno, portandoci a riflettere su come il passato possa essere la guida migliore per affrontare il futuro.