Metodo Ranieri, la tecnica lascia tutti di stucco: “I giocatori non sono in grado di…”

L’allenatore giallorosso ha parlato al Corriere dello Sport raccontando il suo approccio psicologico con i calciatori: le parole non passano inosservate

Luca Mugnaioli -
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Ranieri si racconta: ecco il suo metodo segreto – (RomaForever.it)

Claudio Ranieri il mago, “l’aggiustatutto”, lo stratega. Ormai di aggettivi per definire sir Claudio – altro appellativo col quale ormai tutti lo conoscono – ne abbiamo trovati davvero a bizzeffe. Del resto quando ti riescono imprese che sarebbero precluse a qualsiasi altra persona è normale alimentare la fantasia trovando definizioni sempre più particolareggiate. Quello che sta facendo l’allenatore, per l’ennesima volta, è davvero sorprendente, c’è poco da fare. Anche perché stavolta, più che in passato, di scettiscismo ce n’era eccome. Ma non certo nei suoi confronti, anzi. Piuttosto verso una squadra che sembrava davvero senza speranza.

Ranieri però, poco alla volta, cadendo pure in certe occasioni, è riuscito innanzitutto a restituire un’anima a dei calciatori che erano finiti per diventare l’ombra di sé stessi. Stelle e campioni che ormai avevano smesso di brillare lasciando spazio a dei fantasmi grigi e sbiaditi. La partita vinta nel derby ha sugellato allora la fine della prima parte di questo percorso di rinascita che era tutto in salita. Adesso tuttavia viene la parte più difficile: dare continuità al progetto che sta nascendo. Cercando soprattutto di non lasciare indietro nessuno.

Ranieri: “Coi calciatori non servono discorsi lunghi”

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Ranieri e il metodo utilizzato coi calciatori – (RomaForever.it)

Più volte in queste settimane ci siamo soffermati sull’aspetto psicologico che il tecnico romano sta curando a Trigoria. Perché un campione non si dimentica da un giorno all’altro come si gioca a pallone. E la Roma di campioni ne ha ancora nel suo organico. No, piuttosto è la “testa” che va recuperata.

L’ultimo piccolo, grande capolavoro Ranieri lo ha fatto con Pellegrini: “Non volevo metterlo in campo contro la Lazio ma nei suoi occhio ho visto una luce diversa“, ha raccontato il tecnico. “Tengo a precisare” – ha ribadito Ranieri – “che non mi ha chiesto lui di giocare, ci mancherebbe. Nessuno in tanti anni me lo ha mai chiesto. Con lui sono bastate poche parole il sabato mattina“.

Ranieri va dritto al punto: “I calciatori hanno la soglia di attenzione di otto secondi”

Lo stesso metodo l’allenatore lo sta usando con altri elementi della rosa che vanno recuperati o viceversa spronati a continuare a dare il massimo. Da Pisilli a Dovbyk, passando per Soulé. “Io non faccio mai discorsi lunghi, non perdo tre ore a parlare con la squadra – è allora la strategia utilizzata dal tecnico romano che poi ne spiega il motivo: I giocatori hanno una soglia di attenzione di otto secondi. Spesso basta una battuta fatta bene. Del resto anche il Papa ha detto recentemente che le omelie devono essere più brevi…“.