Lo stadio di Pietralata tra le priorità dei Friedkin - RomaForever.it
Le luci del Goodison Park si sono accese su una nuova era, ma il primo passo della famiglia Friedkin, fresca proprietaria dell’Everton, ha già fatto rumore. La panchina di Sean Dyche non ha resistito alla pressione di un inizio di stagione complicato, con la squadra relegata nei bassifondi della classifica e lontana dalla vittoria da oltre un mese. L’ultimo capitolo amaro, la sconfitta contro il Bournemouth, ha sigillato il destino del tecnico, sollevato dall’incarico a poche ore dall’esordio in FA Cup contro il Peterborough.
La notizia dell’esonero è stata ufficializzata con un comunicato dal tono inequivocabile: “L’Everton Football Club può confermare che Sean Dyche è stato sollevato dai suoi incarichi di Senior Men’s First Team Manager con effetto immediato.” Non solo Dyche, però. Anche i suoi principali collaboratori, Ian Woan, Steve Stone, Mark Howard e Billy Mercer, hanno lasciato il club, segno di un cambio di direzione netto voluto dalla nuova proprietà.
In attesa di nominare un nuovo allenatore, il club ha affidato la guida della prima squadra al capo allenatore dell’Under-18, Leighton Baines, e al capitano storico, Seamus Coleman. Il comunicato prosegue rassicurando i tifosi: “Il processo di nomina di un nuovo manager è in corso e un aggiornamento verrà fornito a tempo debito.”
Questo scossone arriva in un momento delicato per il club. Con solo un punto di vantaggio sulla zona retrocessione, l’Everton si trova a fare i conti con la necessità di un rilancio immediato. La famiglia Friedkin, nota per il suo approccio ambizioso e lungimirante già alla guida della Roma, sembra determinata a replicare in Inghilterra la stessa voglia di costruire un progetto solido e competitivo.
Le aspettative dei tifosi sono alte. L’acquisizione del club da parte dei Friedkin ha portato una ventata di speranza, ma le prime decisioni sembrano sottolineare la necessità di cambiamenti rapidi e incisivi. L’esonero di Dyche, così come la scelta di un nuovo allenatore, rappresenta solo il primo passo di una rivoluzione che potrebbe cambiare il volto dell’Everton, non solo sul campo ma anche nelle strategie societarie.
L’ambizione è chiara: il club vuole lasciarsi alle spalle le difficoltà degli ultimi anni e tornare a essere protagonista. I prossimi giorni saranno decisivi per capire chi guiderà questa rinascita e con quale visione. Il segnale è lanciato: l’Everton guarda avanti con determinazione.