friedkin (ansa foto)
Alla fine, forse, i Friedkin l’hanno capito. Per far funzionare la Roma le logiche standardizzate del mondo globale della finanza (o imprenditoriale fate voi) non vanno bene. Dunque serviva cambiare registro. Perché esperienza e capacità servono ma non bastano se slegate al contesto calcistico italiano e soprattutto romano. Si veda ad esempio alla voce Lina Souloukou.
E così la famiglia americana dopo aver azzeccato – finalmente – la scelta in panchina stanno continuando sulla strada giusta. Chiaro, poi ogni decisione sarà valutata in base ai risultati ma nel contesto che rappresenta il nostro campionato ci sono delle scelte che non andavano bene in partenza. Tipo Juric, tanto per fare un altro esempio. Dunque ecco il ribaltamento improvviso di scenario: stop a profili esteri, avanti tutta con professionisti di navigata esperienza dalle nostre parti.
In attesa dell’ufficialità, la Roma avrà presto il suo nuovo Amministratore Delegato, figura vacante che mancava all’appello da quattro mesi. Un’eternità se si pensa al blasone che la Roma ha al livello internazionale. A spuntarla, alla fine, è stato Alessandro Antonello, top manager ex Deloitte e Puma nonché attuale AD corporate dell’Inter. E’ stato lui a superare la concorrenza di altri candidati autorevoli che pure sono stati sondati, come Perrelli che pure era arrivato al rush finale.
A lui sarà affidato il compito di rilanciare il club per quanto riguarda la parte finanziaria, come scrive oggi Il Messaggero. Dunque prenderà in mano ad esempio il delicato capitolo rinnovi – alla Roma ci sono tante questioni, alcune molto urgenti (Dybala) – e tutti i faldoni relativi allo stadio, ai rapporti sia in Lega Calcio, fino ad arrivare agli aspetti imprenditoriali e di marketing.
La parte calcistica, salvo scossoni dell’ultima ora, toccherà invece a Claudio Ranieri, pronto a fine anno a lasciare il testimone al nuovo allenatore che anche in questo caso sarà un nome di spicco. E se non ci si arriverà allora non è da escludere una conferma di sir Claudio. Ma questo è il “piano B” per l’appunto. Infine il Direttore Sportivo: Ghisolfi, tra tutti, è quello più in bilico. Già a gennaio si giocherà la riconferma: bene la “pezza” messa su Le Fee ma non basta. I Friedkin non a caso si stanno guardando intorno anticipando la concorrenza: Sartori potrebbe essere quindi più di una semplice suggestione.
Qualche nota stonata, comunque, resta. E dimostra come la famiglia americana faccia ancora fatica a calarsi appieno nella realtà del nostro calcio. Prendiamo ancora il lunghissimo casting per arrivare al nome di Antonello: i Friedkin avevano commissionato infatti la ricerca del nuovo CEO ad una società di consulenza esterna investendo la bellezza di un milione di euro. Salvo poi arrivare ad una decisione che, ovviamente, è stata sempre lì a portata di mano.