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Interviste

Ghisolfi l’ha fatta grossa: “E’ stato un fallimento come…”

Le critiche accendono il dibattito: un errore di mercato per la Roma o un talento ancora da scoprire? Le difficoltà mettono pressione su Ghisolfi.

Le operazioni di mercato della Roma sono sempre sotto la lente di ingrandimento, e l’acquisto di Enzo Le Fée non fa eccezione. Jonathan Calò, intervenendo ai microfoni di TeleRadioStereo, ha espresso una critica pungente nei confronti del centrocampista francese e del direttore sportivo Florent Ghisolfi. “Le Fée per Ghisolfi è il Renato Sanches di Tiago Pinto, forse anche peggio, considerando che è stato acquistato per 23 milioni”, ha dichiarato Calò, scatenando un acceso dibattito tra i tifosi e gli addetti ai lavori.

Il paragone con Renato Sanches, che nella scorsa stagione aveva rappresentato un investimento tanto ambizioso quanto deludente per la Roma, non lascia spazio a interpretazioni. Secondo Calò, l’operazione Le Fée rischia di diventare un simbolo delle difficoltà che Ghisolfi ha incontrato nella sua prima sessione di mercato in giallorosso. I 23 milioni spesi per il giovane talento francese rappresentano un investimento significativo, ma il rendimento del giocatore fino a questo momento non ha giustificato tale cifra.

Le aspettative su Le Fée erano alte: un centrocampista giovane, dinamico e con grandi potenzialità, proveniente dal Lorient, dove aveva brillato. Tuttavia, il suo impatto a Roma è stato finora ben al di sotto delle attese. Le prestazioni opache e una difficoltà evidente ad adattarsi al calcio italiano stanno alimentando le critiche, e molti si chiedono se la Roma abbia fatto un passo falso nel puntare su di lui.

Un investimento troppo azzardato?

La cifra di 23 milioni di euro, sborsata per assicurarsi Le Fée, pesa come un macigno nelle valutazioni del suo rendimento. In un momento in cui la Roma deve operare con attenzione per rispettare i paletti imposti dal Fair Play Finanziario e mantenere i conti sotto controllo, ogni acquisto deve essere mirato e garantire un ritorno sul piano tecnico.

Le Fée, al momento, non ha offerto il contributo sperato, con prestazioni che lo hanno spesso relegato ai margini della squadra. Ghisolfi, che aveva individuato nel francese una pedina chiave per il centrocampo giallorosso, si trova ora sotto pressione per giustificare una scelta che sta sollevando dubbi sempre più evidenti.

Le difficoltà di Le Fée sembrano derivare non solo dal salto di qualità richiesto per giocare in Serie A, ma anche da un inserimento non ottimale nel sistema di gioco della Roma. Il tecnico Claudio Ranieri, chiamato a gestire una rosa profondamente rinnovata, ha provato a utilizzare il francese in diverse posizioni del centrocampo, senza però trovare la formula giusta per valorizzarne le qualità.

La pressione dell’ambiente romano, noto per la sua intensità, potrebbe essere un ulteriore fattore che sta influenzando negativamente il rendimento di Le Fée. Il centrocampista, abituato a un contesto più tranquillo come quello del Lorient, deve ora confrontarsi con le aspettative di una piazza ambiziosa e con una tifoseria che non concede molto tempo ai nuovi arrivati.

Il futuro di Le Fée

Nonostante le critiche, la stagione è ancora lunga, e Le Fée avrà certamente l’opportunità di dimostrare il suo valore. La Roma, dal canto suo, non può permettersi di etichettare un investimento così importante come un errore senza prima aver esplorato tutte le possibilità per recuperare il giocatore. La società e lo staff tecnico dovranno lavorare intensamente per integrarlo al meglio, cercando di metterlo nelle condizioni ideali per esprimere il suo potenziale.

Il paragone con Renato Sanches, pur essendo una provocazione, evidenzia la necessità per la Roma di evitare gli errori del passato. Sanches, arrivato come una promessa mai realmente sbocciata, ha lasciato il segno più per le sue assenze che per il suo contributo in campo. Le Fée rischia ora di percorrere una strada simile, ma ha ancora il tempo e le qualità per invertire la rotta.

Il peso delle parole di Calò

Le dichiarazioni di Jonathan Calò hanno acceso una discussione che non si spegnerà facilmente. Le sue parole, forti e dirette, hanno messo in discussione non solo l’operazione Le Fée, ma anche l’intera strategia di mercato portata avanti da Ghisolfi. Un’analisi che non risparmia critiche e che mette in luce le difficoltà che la Roma sta affrontando nel costruire una squadra competitiva.

Il direttore sportivo francese, alla sua prima esperienza in un club di tale prestigio e complessità, si trova ora di fronte a una sfida cruciale: dimostrare che le sue scelte possono portare frutti nel medio-lungo termine. Le Fée, in questo senso, rappresenta un banco di prova significativo, non solo per il giocatore, ma anche per la credibilità di Ghisolfi come uomo mercato.

In un contesto così delicato, la Roma dovrà trovare il modo di rispondere alle critiche sul campo. Il club giallorosso non può permettersi di perdere la fiducia dei tifosi, che si aspettano risultati concreti sia in termini di prestazioni che di gestione societaria. Le Fée, da parte sua, avrà bisogno di lavorare duramente per guadagnarsi un posto centrale nel progetto romanista e dimostrare che il suo acquisto non è stato uno spreco di risorse.

Melissa Landolina
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Melissa Landolina