C’è grande attesa per il derby nella Capitale. Alle 20 e 45 del 5 gennaio prossimo, è previsto il big match Roma-Lazio allo stadio Olimpico.
Come di consueto alle 13 di oggi, venerdì 3 gennaio, a due giorni dalla gara, il mister giallorosso, Claudio Ranieri, in collegamento da Trigoria, ah risposto alle domande dei cronisti. L’allenatore giallorosso non ha manifestato aspetti particolari della sua squadra in vista della 19esima e anche ultima partita del campionato di serie A, quella più attesa da entrambe le squadre e dai rispettivi tifosi, ha sottolineato come si tratta di un appuntamento che fa storia a sè.
Sempre nella giornata di oggi, ma alle 14 e 30 sarà l’allenatore della Lazio, Marco Baroni, a parlare con i giornalisti. Un appuntamento inusuale per l’allenatore biancoceleste che è solito intervenire in conferenza stampa solo il giorno prima della gara. In questa occasione, però, il tecnico della Lazio ha deciso di anticipare anche in vista dell’allenamento aperto ai tifosi domani a Formello.
Alle 13.03 è iniziata la diretta di Ranieri da Trigoria
Ha recuperato tutti con la solita eccezione di Cristante? Cosa rappresenta per lei il derby e cosa rappresenta per questo momento della squadra?
Recuperati tutti tranne Celik che ha la febbre. Essendo un tifoso per me è la stracittadina, è la partita clou, quella che uno sente un po’ di più. La classifica parla chiaro. Loro stanno vivendo un momento eccezionale, hanno fatto un girone di andata stratosferico. Molto bene. È una squadra temibilissima. Ma il derby è derby e fa sempre storia a sé…
Dicembre è finito, lei ci ha detto che alla fine di dicembre si sarebbe saputo chi siete. Ecco… Chi siete? Il suo derby da giovane tifoso…
Il mio derby da ragazzo era in curva sud, ed era tre quarti romanista e un quarto laziale. Si aspettava l’arrivo di Dante quando iniziavano i cori.
Abbiamo capito che siamo squadra. Abbiamo difetti e dobbiamo eliminarli. Non siamo al cento per cento, dobbiamo continuare a lavorare. Non ho fatto promesse, se non quella di dare il massimo in ogni frangente e in ogni partita.
Quando ha giocato i derby a Roma, la squadra era in competizione per lo scudetto. Il derby di domenica prossima viene affrontato con altro spirito, perchè è una stracittadina che ha valore per i tifosi più che per la classifica. Per lei è motivo di maggiore tensione?
Se vale solo per i tifosi, allora vale anche per me. Il derby è derby. Anche noi come i nostri avversari vogliamo vincere e fare bene. È una partita nella quale la classifica non conta. C’è la voglia di fare bene. Tanta motivazione nella consapevolezza della forza dell’avversario e di quello che si deve fare per cercare di vincere.
Nel derby potrebbero esserci tanti debuttanti (giocatori che non hanno mai preso parte al derby). Questo in una sfida come il derby può essere uno svantaggio o un vantaggio?
Il vantaggio è mettere in campo ragazzi che stiano bene fisicamente e moralmente e in connessione uno con l’altro
Se penso al derby di dopodomani penso al capitano, Pellegrini che di tacco ha segnato in un derby consentendogli di mettersi in luce. Lei ha una particolare sintonia con lui e sa che farlo giocare potrebbe restituirgli il sorriso. C’è un motivo tecnico per il quale non lo fa giocare?
È solo una mia valutazione psicologica. Tecnicamente è uno dei centrocampisti migliori in Europa. Lui soffre questo fatto dei tifosi. Io devo tenerlo presente. Lorenzo se li carica tutti i problemi, invece deve giocare con naturalezza. Solo così può tornare a giocare come faceva. Se fa un errore lui viene penalizzato, mentre se lo fa chiunque altro no.
Le qualità migliori della Lazio sono sulle corsie esterne. Siccome la Roma, nelle ultime partite, ha sofferto un po’ sulle corsie esterne, sta pensando a qualcosa di particolare o ci sono altri aspetti della squadra di Baroni che la preoccupano di più?
La squadra di Baroni ha trovato il suo bandolo della matassa, per cui sono bravi sugli esterni, sono bravi centralmente, ripartono in velocità. È tutto l’insieme. Anche Baroni terrà in considerazioni tutte le qualità e le difficoltà della Roma.
Nelle sue precedenti esperienze a Roma, la squadra partiva sempre in vantaggio in classica tranne che in un’occasione quando lei disse ‘loro hanno da perdere’. C’è un’analogia rispetto a quel derby per l’organizzazione della partita e la gestione del gruppo?
No. Perchè nella gestione del gruppo il derby si carica da solo. Sono i tifosi che te lo fanno vivere. Anche l’apertura del Tre Fontane ai tifosi per noi era solo un occasione per incontrarli, per loro era di preludio al derby. Noi volevamo stare con i nostri tifosi, le nostre famiglie non cercavamo altro se non una possibilità per ringraziarli visto che ci regalano sempre la loro presenza e il loro sostegno. La Lazio sta lassù in Champions League è logico che loro vogliono restarci. Ma ogni derby è a sé. Non conta la classifica, non conta nulla.
Le ha già preso parte a 4 derby e li ha vinti tutti. Baroni è al suo primo derby. L’esperienza conta?
Non credo sia determinante. Lui mette il pilota automatico, la Lazio va col pilota automatico. Sentirà sicuramente la bellezza del derby, da allenatore, ma tutto qua.
Sui tifosi, nelle ultime settimane sembra ci sia un riavvicinamento da parte della piazza. Volevo sapere se è già pace fatta o siamo sulla buona strada per riappacificarci?
Io credo che siamo tutti uniti. Proprietà, massaggiatori, magazzinieri, stiamo spingendo tutti per fare bene. Anche i tifosi hanno fatto la loro parte. Una volta si diceva ‘la Roma non si discute si ama’ e io l’ho sempre amata e continuerò nel bene e nel male. I Friedkin ci hanno messo tanti soldi ora è il caso di dare loro qualche soddisfazione.