In questa stagione la Roma ha dovuto ‘subire’ l’avvicendamento di quattro allenatori. Tutti cambi abbastanza repentini, fatta eccezione, probabilmente, per l’ultimo: l’esonero di Ivan Juric.
Gestione Juric, tra tensioni e pesanti sconfitte
Le vicende che hanno caratterizzato il tecnico croato alla guida tecnica della Roma sono state estremamente altalenanti e caratterizzate da forti tensioni. Quando si parla di nervosismo relativo al periodo Juric il pensiero corre veloce a Gianluca Mancini. Il suo carattere fumantino è rinomato e non solo in casa giallorossa, ma anche la sua passione per il calcio e l’attaccamento alla maglia. Con il mister croato il difensore sembra aver sofferto particolarmente arrivando fino a un’accesa discussione al termine del primo tempo della partita contro la Fiorentina persa per 5-1.
Mancini racconta i retroscena legati alla guida tecnica del croato
Mancini ha chiarito i diversi aspetti della gestione Juric in una lunga intervista rilasciata a Il Tempo, ripercorrendo tutte le fasi dall’arrivo del tecnico croato fino al suo esonero.
“Abbiamo iniziato bene – ha raccontato il difensore giallorosso -, vincendo le prime gare. Al suo arrivo ci ha chiesto come stavamo e noi abbiamo risposto ‘male’. Lui ha dichiarato di apprezzare la nostra sincerità. Si è presentato bene e ha cercato di attuare il suo modo di giocare, ma non eravamo pronti a uno stravolgimento tattico”.
L’allenatore ha portato avanti la sua idea di calcio senza mai derogare
Juric ha portato avanti il suo modo di interpretare il calcio fino all’ultima partita, quella contro il Bologna quando Mancini ha ricordato: “Mi ha confessato ‘potevo alleggerire questo modo di pressare uomo contro uomo’. Abbiamo cercato di fare quello che ci chiedeva e in due mesi ci sono stati tanti bassi e pochi alti che hanno compromesso la classifica di quest’anno”.
La mancanza di dialogo con i giocatori
Il periodo non è stato facile per la compagine giallorossa che con il mister non aveva dialogo, per ammissione del difensore giallorosso “noi cercavamo di seguirlo, ma secondo me non eravamo pronti a questo stravolgimento tattico. Cambiare tre allenatori in otto mesi, tutti con idee diverse, è difficile. Non è una scusa, ma è molto difficile”.
Cosa è successo negli spogliatoi del Franchi a Firenze
Per quanto riguarda quanto accaduto negli spogliatoi dello stadio Artemio Franchi, dopo Fiorentina Roma, in cui quest’ultima è stata letteralmente schiacciata dai padroni di casa, Mancini non nega che “ci sono state discussioni. La Fiorentina ci ha massacrati e quando prendi cinque gol da qualsiasi squadra entri nello spogliatoio e sei un fiume in piena, vorresti buttare giù i muri. C’è stata una discussione tecnico-tattica, però poi ci siamo riuniti tutti e ci siamo detti ‘questa è la strada che il mister vuole prendere e andiamo dritti’. Volevamo seguire l’allenatore ma non eravamo pronti a quello stravolgimento”.