Non solo i senatori della squadra, spesso al centro delle discussioni, ma anche i piani alti della dirigenza potrebbero essere interessati da un rinnovamento. Secondo Sportitalia, il club giallorosso starebbe valutando con attenzione la posizione di Florent Ghisolfi, attuale direttore sportivo.
Ghisolfi, approdato a Roma in estate dopo la sua esperienza al Nizza, era stato accolto come uno degli uomini chiave per rilanciare le ambizioni del club. Il suo arrivo sembrava rappresentare una svolta per una squadra che cercava di tornare competitiva sia in Italia che in Europa. Tuttavia, le scelte compiute durante il mercato estivo non hanno convinto né la proprietà né l’ambiente giallorosso.
Gli investimenti non hanno portato i risultati sperati, e la squadra ha pagato caro un inizio di stagione sotto tono, con prestazioni altalenanti e una classifica che preoccupa tifosi e dirigenti. L’operato di Ghisolfi viene ora passato al vaglio, con l’obiettivo di capire se ci siano state lacune nella programmazione o errori strategici che abbiano compromesso il progetto tecnico.
Un ruolo in bilico
La posizione del direttore sportivo sembra essere diventata sempre più fragile nelle ultime settimane. I Friedkin, proprietari del club, sono noti per la loro attenzione ai dettagli e per una gestione che non ammette compromessi. L’intenzione è quella di costruire una Roma solida e vincente, e per farlo sono pronti a intervenire senza esitazioni se ritengono che qualcosa non funzioni. Ghisolfi, arrivato con grandi aspettative, potrebbe quindi essere chiamato a rispondere delle difficoltà incontrate finora.
Non si tratta solo di risultati sportivi: i Friedkin vogliono una struttura dirigenziale forte e coesa, capace di sostenere la squadra e di garantire un progetto a lungo termine. Questo spiega perché, parallelamente alle valutazioni su Ghisolfi, la società stia lavorando anche per colmare un’altra importante lacuna: la mancanza di un CEO.
La posizione di amministratore delegato è rimasta vacante dallo scorso settembre, quando Lina Souloukou ha rassegnato le dimissioni. Da allora, il club non ha ancora individuato il suo successore, lasciando un vuoto che pesa sull’organizzazione interna. Un CEO forte e preparato potrebbe rappresentare un punto di svolta per la Roma, fornendo una guida chiara e un riferimento stabile per tutto l’ambiente.
Le voci sulla possibile nomina di un nuovo amministratore delegato si fanno sempre più insistenti. L’obiettivo sarebbe quello di portare a Trigoria una figura di grande esperienza, capace di lavorare a stretto contatto con la proprietà e con il settore tecnico. Questo processo, tuttavia, richiede tempo e precisione, perché la scelta del CEO sarà cruciale per definire il futuro del club.
Il peso delle aspettative
La rivoluzione che i Friedkin stanno pianificando non è frutto di impulsività, ma di una visione strategica che punta a rilanciare il club su tutti i fronti. La loro ambizione è evidente, e non si accontentano di risultati mediocri o di progetti che non rispettano gli standard richiesti. Questo spiega perché stiano valutando ogni aspetto della gestione societaria, dal mercato al management, con l’obiettivo di costruire una Roma competitiva a livello nazionale e internazionale.
La figura di Ghisolfi, in questo contesto, rappresenta un elemento chiave. Il suo futuro alla Roma dipenderà non solo dai risultati sul campo, ma anche dalla capacità di dimostrare di essere l’uomo giusto per il progetto a lungo termine voluto dalla proprietà.
Se le valutazioni in corso porteranno a un cambiamento, sarà interessante capire quale direzione prenderà il club. La Roma potrebbe decidere di affidarsi a un nuovo direttore sportivo, magari con un profilo di maggiore esperienza, o di confermare Ghisolfi, dandogli ulteriore fiducia e tempo per dimostrare il suo valore. In ogni caso, la decisione sarà presa con un unico obiettivo: riportare il club giallorosso ai vertici del calcio.
L’attesa per il nuovo CEO e le possibili modifiche nel quadro dirigenziale rappresentano i primi segnali di una rivoluzione che potrebbe cambiare radicalmente il volto della Roma. I Friedkin non hanno paura di fare scelte difficili, e tutto lascia pensare che il 2024 sarà un anno cruciale per definire il futuro della squadra.