Il 2024 si è rivelato un anno difficile per la Roma, un periodo in cui le ambizioni del club si sono scontrate con una realtà di continui cambiamenti e mancanza di stabilità. Con ben quattro allenatori che si sono avvicendati sulla panchina, i giallorossi hanno vissuto una stagione segnata da un rendimento discontinuo, confermato dai numeri della classifica dell’anno solare pubblicata da Transfermarkt. La Roma si trova al nono posto, con appena 55 punti in 38 partite, un dato che riflette le difficoltà incontrate dalla squadra.
Una girandola di allenatori
Il 2024 si è aperto con l’addio di José Mourinho, che dopo aver sfiorato il trionfo europeo nella stagione precedente, ha lasciato la squadra per un nuovo capitolo della sua carriera. A sostituirlo è stato chiamato Daniele De Rossi, una scelta che sembrava capace di portare entusiasmo e continuità, grazie alla forte identità romanista dell’ex capitano. Con De Rossi al timone, la Roma ha ottenuto 35 punti in 20 partite, un bottino non entusiasmante ma sufficiente a mantenere la squadra competitiva.
La stagione attuale, però, ha visto un ulteriore stravolgimento. Ivan Juric, subentrato a De Rossi, non è riuscito a lasciare un’impronta significativa, portando a risultati deludenti che hanno costretto la società a un nuovo cambio di guida. L’arrivo di Claudio Ranieri, figura carismatica e amatissima dai tifosi, ha ridato speranza al club, ma i numeri non sono migliorati sensibilmente: 20 punti in 18 partite non sono sufficienti per una squadra che ambiva a lottare per le posizioni di vertice.
I numeri del declino
Il confronto con le altre squadre di Serie A rende evidente il momento di difficoltà della Roma. Con 55 punti nell’anno solare, i giallorossi sono lontani dalla vetta, occupata dall’Inter di Simone Inzaghi. I nerazzurri, Campioni d’Italia in carica, si confermano una macchina da punti, guidando la classifica anche in questa stagione. Il paragone con l’Inter evidenzia la differenza di mentalità, continuità e solidità tra le due squadre.
Il dato che preoccupa di più è l’incapacità della Roma di trovare un’identità chiara. La continua alternanza di moduli, filosofie di gioco e interpreti non ha permesso alla squadra di esprimere il proprio potenziale. Il risultato è una classifica che parla chiaro: la Roma deve lottare non solo per tornare tra le prime, ma anche per ritrovare una stabilità che sembra smarrita.
Il ruolo della dirigenza
Dietro i numeri del campo si nasconde una gestione dirigenziale che, almeno in parte, deve assumersi le proprie responsabilità. Il direttore sportivo Florent Ghisolfi, arrivato in estate, ha cercato di costruire una rosa competitiva, ma alcune scelte di mercato non hanno dato i risultati sperati. Gli investimenti su giocatori esperti come Mats Hummels hanno portato leadership e solidità, ma non sono bastati a colmare le lacune di una squadra ancora troppo fragile nei momenti decisivi.
La mancanza di un CEO stabile, dopo le dimissioni di Lina Souloukou a settembre, ha ulteriormente complicato il panorama societario. La ricerca di una figura capace di guidare il club a livello amministrativo è diventata una priorità per i Friedkin, che vogliono evitare altri scivoloni nel futuro.
Cosa aspettarsi dal 2025
Nonostante le difficoltà, la Roma guarda avanti con determinazione. Il 2025 si apre con sfide cruciali, a partire dal derby contro la Lazio, un’occasione per dimostrare di poter competere a livelli alti. Con Claudio Ranieri al timone e un gruppo di giocatori che ha bisogno di ritrovare fiducia, i giallorossi sperano di cambiare la narrazione di una stagione che finora ha lasciato l’amaro in bocca.
Il mercato di gennaio potrebbe rappresentare un momento di svolta. La società sta lavorando per rinforzare la rosa e offrire a Ranieri le risorse necessarie per risalire in classifica. Il futuro della Roma dipende dalla capacità di trovare una direzione chiara, sia in campo che fuori.