La situazione della Roma continua a mantenere alto l’interesse soprattutto degli ex. Ed è uno dei grandi nomi che hanno vestito la maglia giallorossa a esprimere un suo parere su quel che sta succedendo tra le fila della Magica in un’intervista rilasciata a Il Messaggero.
Le differenze tra com’era concepito il calcio e come viene considerato oggi
L’ex attaccante, Marco Borriello, dapprima esamina il calcio oggi dichiarando: “Quando ho cominciato io c’era più passione, non si giocava per i soldi, il calcio era un qualcosa che ti faceva sbucciare le ginocchia, spaccare la testa. Poi pian piano si è trasformato in un business. Per buona parte della carriera mi spostavano da una squadra all’altra e sono diventato cinico anche io. La passione è diventata lavoro. Oggi si è tutto moltiplicato. Oggi il trasporto che aveva uno come Gattuso non ce l’ha nessuno. Non ci sono bandiere, i calciatori sono aziende. Si è perso l’amore, che è diventato solo affare. E’ un gioco in cui i procuratori spostano giocatori e aumentano i guadagni: è il loro lavoro, ci sta. Tutto questo ferisce i tifosi, che non fanno in tempo a innamorarsi dei giocatori.Le storie come quella di Totti e Maldini non le raccontano più”.
Sull’esonero di Daniele De Rossi
Per quanto riguarda l’esonero di De Rossi ha evidenziato: “Dispiace quel che è accaduto. Ma quando ti metti in discussione, certe disavventure possono accadere. Magari sono stati sbagliati i modi e i tempi, ma certe cose le devi mettere in conto. I proprietari americani evidentemente avevano strategie differenti, che io non ho ben capito”.
Come considera Ranieri l’ex Roma
Rispetto a Ranieri, dal quale è stato allenato, Borriello ha dichiarato: “E’ un uomo che si fa volere bene. Uno all’antica, serio, lo vedo bene come coordinatore tecnico. In futuro sogno per la Roma un ritorno di De Rossi con lui dirigente, perché è uno che sa sempre cosa fare, anche come usare il linguaggio”.
Sulla squadra attuale l’ex attaccante si sofferma sul giocatore che ricopre il ruolo che gli è più familiare, Artem Dovbyk per evidenziare: “È bravo, forse gli manca un po’ di malizia”.