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Statistiche

Pellegrini, nuovo traguardo alla Roma: amore e fede in giallorosso

Un momento apparentemente breve durante una partita, ma denso di significato.

Lorenzo Pellegrini, capitano della Roma, ha toccato un traguardo speciale: la sua 300ª presenza in maglia giallorossa, entrando in campo negli ultimi venti minuti dell’ottavo di finale di Coppa Italia contro la Sampdoria. Un gesto che va oltre il semplice dato statistico, un simbolo della sua crescita e del suo legame con la squadra che rappresenta il cuore di Roma.

Con questa presenza, Pellegrini ha raggiunto Marco Delvecchio al diciassettesimo posto nella classifica dei giocatori con più partite disputate nella storia del club. Ora, davanti a lui, ci sono due leggende del passato, Fulvio Bernardini (303 presenze) e Agostino Di Bartolomei (310), nomi che hanno scolpito la loro impronta nella storia della Roma.

Gli inizi: un giovane tifoso diventato leader

Il percorso di Pellegrini verso la storia della Roma iniziò in una maniera quasi timida. Il suo debutto in prima squadra risale al 22 marzo 2015, quando, a Cesena, entrò in campo al 22° minuto della ripresa, sostituendo Salih Uçan. Rudi Garcia, allenatore di allora, aveva già intravisto in lui un talento straordinario, tanto da notarlo in Youth League, dove Pellegrini aveva segnato un gol spettacolare contro il Manchester City.

Ma il debutto come titolare doveva ancora arrivare. Pellegrini ha dovuto attendere il suo ritorno dal prestito al Sassuolo, dove aveva maturato esperienza, prima di trovare spazio nella Roma. Fu il 16 settembre 2017, contro il Verona, che finalmente partì dal primo minuto, realizzando così il sogno di vestire la maglia della sua città come protagonista.

L’amore per la Roma: una storia che parte dall’infanzia

La passione di Pellegrini per la Roma è nata molto prima della sua carriera professionistica. Da bambino, era il padre ad accompagnarlo allo stadio, nutrendo quel legame speciale che sarebbe poi esploso negli anni a venire. Dopo aver mosso i primi passi nell’Italcalcio e nell’Almas, approdò al settore giovanile giallorosso all’età di nove anni. Quel bambino che cresceva guardando le partite della Roma era destinato a diventarne un simbolo.

Quando tornò alla Roma dopo il prestito al Sassuolo, il club celebrò il suo ritorno con un video che sottolineava la sua romanità. In quelle immagini, Pellegrini giocava alla PlayStation scegliendo se stesso nei panni di un giocatore della Roma: un momento emblematico per i tifosi e per lui stesso.

Il primo gol in maglia giallorossa, il 1° dicembre 2017 contro la Spal, fu un altro passo nella sua ascesa. Quella rete segnò non solo l’inizio della sua capacità di incidere in campo, ma anche il suo legame indissolubile con l’Olimpico e i tifosi.

I momenti che lo hanno consacrato

La vera svolta nella carriera di Pellegrini arrivò il 29 settembre 2018, durante il derby contro la Lazio. Fu chiamato a sostituire Javier Pastore al 37° minuto senza neanche riscaldarsi. Otto minuti dopo, segnò uno dei gol più memorabili della sua carriera: un tacco spettacolare che portò la Roma in vantaggio, contribuendo a una vittoria per 3-1. Quel giorno fu il primo vero segnale che Pellegrini non era solo un giovane promettente, ma un giocatore destinato a momenti da protagonista.

Un altro momento chiave arrivò il 6 dicembre 2019, a Milano, dove la Roma affrontava l’Inter. Pellegrini indossò per la prima volta la fascia di capitano, un simbolo che avrebbe poi ereditato in maniera definitiva il 23 gennaio 2021, segnando il gol della vittoria contro lo Spezia all’ultimo respiro.

Un simbolo della Roma moderna

Lorenzo Pellegrini non è solo un calciatore della Roma, ma il suo cuore pulsante. Tifoso da sempre, cresciuto con il club, rappresenta quei valori di fedeltà e dedizione che i tifosi cercano nei loro idoli. Le sue 300 presenze testimoniano non solo il suo talento, ma anche la sua resistenza e il suo attaccamento alla maglia.

Guardando avanti, Pellegrini sembra destinato a scalare ulteriormente la classifica delle presenze. Superare figure come Bernardini e Di Bartolomei significherà cementare ulteriormente il suo posto nella storia del club. Ma per i tifosi, il suo posto è già assicurato: Pellegrini è il simbolo di una Roma che, tra alti e bassi, non ha mai perso il contatto con le sue radici.

La strada verso il futuro

Con il suo stile di gioco e il suo carisma, Pellegrini continua a rappresentare un punto di riferimento sia in campo che fuori. La fascia da capitano non è solo un simbolo, ma una responsabilità che lui ha accolto con determinazione. In un calcio sempre più globalizzato e distaccato dalle emozioni, la sua storia è una rarità: quella di un ragazzo che ha realizzato il sogno di ogni tifoso.

La 300ª presenza non è solo un traguardo statistico, ma un segno di ciò che Lorenzo Pellegrini rappresenta per la Roma: un faro, un leader, e un esempio per le generazioni future. E con la sua dedizione, non ci sono dubbi che continuerà a scrivere pagine importanti nella storia del club.

Melissa Landolina
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Melissa Landolina