Chi guiderà la Roma nella prossima stagione? La domanda rimbalza nei corridoi di Trigoria e tra i tifosi, mentre l’attuale tecnico Claudio Ranieri si appresta a lasciare la panchina per un ruolo dirigenziale. L’identikit del futuro allenatore sembra chiaro: un profilo con esperienza in Serie A, capace di calarsi nella complessità della piazza romana e di gestire una squadra ambiziosa ma non semplice. Come ha sottolineato Ranieri: “Questa squadra non è per tutti”.
Allegri in pole: l’uomo giusto al momento giusto?
Tra i nomi che circolano, uno spicca su tutti: Massimiliano Allegri. L’ex tecnico della Juventus è uno dei pochi allenatori di altissimo livello attualmente liberi sul mercato, e il suo profilo sembra combaciare perfettamente con le esigenze della Roma. Allegri, avvistato recentemente a Londra durante Tottenham-Roma, non ha mai nascosto l’interesse per un progetto ambizioso in Italia e, soprattutto, la voglia di riscatto dopo la fine burrascosa della sua avventura bianconera.
Le sue caratteristiche tecniche e personali lo rendono un candidato ideale. Allegri predilige la difesa a tre, un sistema che ben si adatta alla rosa giallorossa, ed è conosciuto per il suo carattere forte, qualità indispensabile per affrontare una piazza tanto appassionata quanto esigente come quella romanista. Inoltre, il fatto che sia libero da impegni potrebbe consentirgli di iniziare a lavorare dietro le quinte già a gennaio, affiancando Ranieri in una transizione che getterebbe le basi per la prossima stagione.
Ma tutto è deciso? Non proprio. Allegri avrebbe chiesto garanzie tecniche ed economiche, una condizione che i Friedkin dovranno valutare con attenzione, soprattutto in un periodo in cui il mercato invernale potrebbe rivelarsi cruciale per i piani futuri.
José Mourinho: il ritorno di un sogno?
Per molti tifosi romanisti, il sogno resta José Mourinho. Il tecnico portoghese, che ha lasciato un segno indelebile durante il suo periodo sulla panchina giallorossa, sarebbe accolto con entusiasmo da una piazza che ancora rimpiange il suo addio. Tuttavia, il rapporto incrinato con i Friedkin e il modo traumatico in cui si è conclusa la sua avventura rappresentano ostacoli significativi.
Nonostante ciò, la possibilità di un ritorno non può essere del tutto esclusa. Ranieri, che ha un rapporto positivo sia con Mourinho che con Allegri, potrebbe fungere da mediatore in caso di un’apertura da entrambe le parti. La figura di Mourinho rimane carismatica e la sua conoscenza della piazza lo renderebbe una scelta naturale per ridare entusiasmo all’ambiente.
L’ipotesi Ancelotti: un ritorno romantico
Un altro nome che fa sognare è quello di Carlo Ancelotti. Il suo ciclo al Real Madrid potrebbe essere agli sgoccioli, e non è un segreto che il tecnico emiliano abbia sempre nutrito un certo fascino per la Roma, squadra che non ha mai allenato ma che lo ha sempre attirato per il legame storico con la città e il calcio italiano.
Tuttavia, Ancelotti potrebbe non essere disposto a scendere di livello, soprattutto considerando l’interesse del Brasile per affidargli la guida della nazionale verdeoro. Le sue qualità tecniche e manageriali lo rendono indubbiamente uno dei migliori allenatori al mondo, ma il salto da un club come il Real Madrid alla Roma rappresenterebbe una sfida complessa. Per ora, rimane più un sogno che una reale possibilità.
Gli outsider italiani: Mancini, Montella e Sarri
Se i profili di Allegri, Mourinho e Ancelotti rappresentano l’élite, altre opzioni si fanno largo tra gli addetti ai lavori. Roberto Mancini, attuale commissario tecnico della Nazionale italiana, potrebbe valutare un ritorno a livello di club. Anche Vincenzo Montella, con un passato da giocatore nella Roma, e Maurizio Sarri, che conosce bene la città per la sua esperienza alla Lazio, sono nomi che circolano. Tuttavia, è difficile considerarli davvero “top manager”, una definizione che la Roma sembra ricercare con decisione per il proprio futuro.
Mancini potrebbe essere una scelta intrigante, soprattutto per la sua capacità di gestire squadre importanti, ma la sua attuale posizione come CT rende difficile un suo coinvolgimento immediato. Montella, nonostante il legame affettivo con la Roma, non ha mai pienamente convinto a livello di grandi club, mentre Sarri porterebbe con sé il peso di un passato recente sulla sponda biancoceleste, che potrebbe complicare la sua accoglienza.
La strategia della società: decisione a breve, ma ponderata
Durante l’intervista recente, il direttore sportivo Florient Ghisolfi ha dichiarato che la Roma non annuncerà il nuovo allenatore a Capodanno, ma nemmeno aspetterà sei mesi per fare la propria scelta. Questo lascia intendere che i Friedkin vogliano muoversi con decisione, evitando tempi lunghi ma senza rinunciare alla qualità. Ghisolfi ha anche ribadito che l’esperienza in Serie A sarà un fattore determinante, restringendo ulteriormente il cerchio dei candidati.
La fretta di progettare il futuro, però, non significa rinunciare alla qualità: “Non vogliamo fare una scelta solo per accontentare i tifosi, ma vogliamo essere sicuri che chi arriverà migliorerà la Roma”, ha aggiunto Ghisolfi. Un approccio pragmatico che potrebbe portare la Roma a puntare su un allenatore che abbia già dimostrato di poter reggere la pressione di un club con grandi ambizioni.