Claudio Ranieri non è l’uomo dei miracoli. Lo sapevamo prima che arrivasse a Trigoria. Eppure, sotto sotto, un po’ ci avevamo sperato tutti. Diremo di più, almeno per quanto ci riguarda. Dopo le partite contro Lecce e Braga c’era la sensazione – diffusa dobbiamo essere onesti – che la squadra fosse finalmente pronta per fare il definitivo salto in avanti. Lasciandosi alle spalle finalmente incertezze e paure. E invece rieccoci se non proprio al punto di partenza quasi.
La sconfitta contro il Como ha fatto tornare indietro l’orologio all’ultimo Juric, con una squadra – specie nel finale, spenta, poco vogliosa in campo e soprattutto per nulla determinata a portare a casa il risultato. Un aspetto quest’ultimo che anche lo stesso Ranieri ha sottolineato nel post-gara. Ma il passo falso di ieri ha fatto di più: ha provocato la reazione dei Friedkin che se fino a ieri avevano dato delle attenuanti per le sconfitte arrivate durante l’inizio della gestione di Sir Claudio, stavolta hanno deciso di non soprassedere. Annunciando provvedimenti drastici a gennaio.
Sì perché sebbene l’allenatore romano abbia riportato entusiasmo e una ventata di ottimismo, specie in chiave futura, i risultati, almeno per il momento, non sono eccezionali. Almeno non del tutto. Ovviamente, chiariamoci subito, le responsabilità dell’allenatore sono “zero” considerando la disastrosa situazione ereditata. Tuttavia, è un fatto oggettivo che la svolta tanto attesa non sia arrivata.
In campionato soprattutto questo è evidente: quattro partite, tre sconfitte (Napoli, Atalanta, Como), una sola vittoria (Lecce). Leggermente meglio lo score in Europa League che a nostro avviso, appena messo in sicurezza la classifica in campionato, dovrà diventare l’obiettivo primario dei giallorossi. In Coppa, ad ogni modo, sono arrivati quattro punti in due gare: pari contro il Tottenham e vittoria in casa contro il Braga. E’ chiaro però che un cambio netto rispetto all’ultimo allenatore non ci sia ancora stato. Dunque servirà fare di più.
Per il momento però, ribadiamo, sul banco degli imputati non può esserci di certo Claudio Ranieri. La squadra, con tutti i suoi limiti, è questa. Certo, alcune scelte ieri operate dal tecnico romano non hanno convinto ma è soprattutto l’atteggiamento di alcuni calciatori che ha fatto infuriare i tifosi. Di fatto, tanto per portare un esempio, nessuno dei subentrati nel secondo tempo ha saputo cambiare l’inerzia della gara, cosa che invece hanno fatto gli uomini di Fabregas.
Non a caso, al triplice fischio, i Friedkin hanno perso la pazienza. La misura è colma e dunque a gennaio verranno presi provvedimenti. Tradotto: qualcuno (e nel mirino sono tornati i senatori) farà le valige per portare “aria nuova” e “un cambio di mentalità”. E Ranieri? Come detto lui non si tocca e la proprietà gli ha concesso piena e totale fiducia. Del resto quando cambi così tanti allenatori è evidente che i problemi siano altrove…