La Roma gioca si e no un tempo, sbatte nel muro costruito da un modesto Como e nel finale si fa pure beffare. Per ben due volte. Per i giallorossi arriva così l’ottava sconfitta in campionato che riaccende la delusione nella tifoseria proprio quando il peggio sembrava ormai essere alle spalle. Perché se dopo il Lecce la cautela era d’obbligo, già contro il Braga erano stati legittimati discorsi differenti, all’insegna dell’ottimismo. Evidentemente era ancora troppo presto.
Vero, la squadra di Ranieri – al netto delle sorprese e dei tanti cambi in formazione (alcuni obbligati) – aveva approcciato bene al match andando pure vicina al gol. Ma nella ripresa gli avversari hanno saputo mettere quel qualcosa in più sul terreno da gioco che alla Roma, purtroppo, è mancato. Il forcing del Como alla fine è stato premiato da uno-due perfino troppo bugiardo alla resa dei conti. Ma il calcio, si sa, è anche questo.
Ranieri: “Atteggiamento sbagliato? Non lo fa una prova singola. Como con più fame di vincere”
L’allenatore giallorosso nel post partita ha analizzato la brutta sconfitta della squadra. Un vero peccato perché, di fatto, la Roma è costretta ancora a stazionare nei bassifondi della classifica. A soli due punti dalla zona retrocessione.
“Una prova non fa l’atteggiamento, dobbiamo reagire. Mercoledì c’è la Coppa Italia: dobbiamo passere il turno”, ha spiegato tuttavia al termine della gara il tecnico romano. Sir Claudio non cerca però scuse: “Stanchezza? Può darsi ma non è stato questo il problema”.
A fare la differenza, come detto in apertura, è stato il diverso atteggiamento degli avversari. “Il Como ha meritato, non abbiamo creato tanto nel secondo tempo” – ha ammesso Ranieri – “hanno avuto più voglia di vincere rispetto a noi”. “Se mi aspettavo di più dai cambi? No, l’atteggiamento è stato giusto, era una partita aperta, mi è dispiaciuto per come è nato il gol”.
La frase più dura di Ranieri non sfugge: “Non abbiamo capito la partita. Quando c’è da battagliare noi…”
Ranieri – che ne ha approfittato per sbilanciarsi pure sul calciomercato – parla sì di atteggiamento giusto ma poi non risparmia l’affondo ai suoi. “A un certo punto non abbiamo capito la partita. Nel secondo tempo il Como ha cambiato sistema di gioco ma soprattutto la mentalità e noi abbiamo sbagliato certe cose“. “Quando c’è da battagliare” – ha continuato il tecnico – “noi dobbiamo mettere da parte il fioretto e tirare fuori la sciabola”.
“Dovevamo picchiare duro come facevano loro, sempre rimanendo corretti chiaramente. Abbiamo dato il 100%, è vero, ma non è bastato“. Insomma, il messaggio per il futuro è chiaro: non sempre ci sarà l’occasione di dominare partita e occasioni da gol, a volte servirà – passateci l’espressione – “badare al sodo” e ottenere delle vittorie sporche. Cosa che stasera, purtroppo, la Roma non è stato in grado di fare.