La carriera di Alessandro Gabrielloni sembra uscita da una vecchia favola del calcio, di quelle dove il talento e la perseveranza si mescolano a un percorso fatto di sacrifici e risalite. Cresciuto nelle giovanili della Jesina, la squadra della sua città, il suo debutto tra i professionisti avviene nella stagione 2010/2011 in Serie D. Un inizio lontano dai riflettori, dove per trovare il primo gol bisogna attendere la stagione successiva.
Solo al terzo anno con la Jesina diventa un punto fermo della squadra, ma per Gabrielloni il destino ha in serbo un percorso tortuoso: un lungo girovagare tra i campi polverosi della Serie D, indossando le maglie di Maceratese, Taranto, Campobasso e Cavese. Le prime vere occasioni in Serie C arrivano con Martina e Bisceglie, ma il minutaggio è ridotto e le reti continuano a mancare.
Sembrava che la carriera dell’attaccante di Jesi fosse destinata a restare nell’ombra, fino a quando, nel gennaio del 2018, tutto cambia con un contratto per il Como 1907.
Quando Gabrielloni approda al Como, la squadra lombarda sta vivendo un momento calcisticamente complicato. Il club è stato rifondato da poco e i fasti della Serie A sembrano un ricordo lontano. Ma con il suo arrivo e il sostegno di una nuova società ambiziosa, inizia una trasformazione che cambia il destino del club e dello stesso giocatore. “Avere una società ambiziosa ti rende ambizioso,” racconterà Gabrielloni, sottolineando l’importanza di sentirsi parte di un progetto con grandi obiettivi.
Con i suoi gol, Gabrielloni diventa il trascinatore della squadra: il Como conquista prima la promozione in Serie C e, successivamente, in Serie B. Le sue reti, sempre più frequenti, spingono la squadra a sognare in grande. Dopo una stagione in cui segna 9 gol in Serie B, Gabrielloni guida il Como verso un traguardo storico: il ritorno in Serie A, a oltre vent’anni dall’ultima apparizione del club nella massima categoria.
Con l’arrivo del presidente Mirwan Suwarso e una gestione ambiziosa, il sogno del Como e di Gabrielloni si è realizzato. In un’intervista recente, il bomber ha raccontato le emozioni di questo traguardo: “Poter essere ricordato in questa città tra qualche anno è qualcosa che mi rende orgoglioso”.
Il suo viaggio rappresenta una storia di tenacia e rinascita calcistica. Da eterno outsider a simbolo del progetto Como, Gabrielloni ha dimostrato che con il lavoro e la passione si possono riscrivere i propri destini.