Dybala e la Roma continueranno insieme il prossimo anno? E’ questa la domanda che ormai da mesi fa arrovellare i tifosi. C’è chi spera di sì, chi sottolinea i soliti “ma…” (relativi alla tenuta fisica del calciatore, ndr), chi invece auspica un addio per voltare pagina e puntare su un calciatore magari più giovane, ugualmente forte ma – appunto – più affidabile. Poi però c’è anche e soprattutto il campo.
Le ultime partite dei giallorossi targate Ranieri ci hanno restituito un giocatore finalmente ritrovato, autore di quelle giocate che tutti noi ben conosciamo in grado di riportare un po’ di brio nel gioco della squadra.
Tanto che ora, di fatto, gli manca soltanto il gol. Del resto immaginare una Roma senza Dybala, tanto più alla luce di tutte le difficoltà incontrate quest’anno, è ad oggi impossibile. Il tecnico romano lo sa bene e non a caso, sin dal suo arrivo a Trigoria, aveva subito chiarito “che non si sarebbe lasciato condizionare dalla sua situazione contrattuale” e che “avrebbe deciso lui se impiegarlo o meno”. La questione legata al suo rinnovo però resta centrale: perché qualora non scattasse il famoso prolungamento automatico – ora ci andremo nel dettaglio – a giugno la Joya si libererà “a zero”.
Quante partite mancano al rinnovo automatico di Dybala
Facciamo quindi il punto della situazione. Stando così le cose, cioè con la situazione aggiornata alla data di oggi, possiamo dire che, se la stagione finisse adesso, l’accordo di Paulo Dybala alla Roma, contratto alla mano, sarebbe automaticamente allungato al 2026. Con tanto di ritocco verso l’alto dell’ingaggio che sfonderà così il tetto dei 6 milioni di euro.
Ma dato che siamo a dicembre gli scenari sono in continua evoluzione. Da qui alla fine dell’anno infatti mancano ancora tante partite e dunque si stima che alla Joya manchino ancora 8-9 partite per far scattare ufficialmente la clausola. Ma c’è un cavillo che fin qui non è stato preso in considerazione. E che potrebbe cambiare – e di molto – le carte in tavola.
Prolungamento contratto Dybala: lo scenario inaspettato a cui nessuno ha pensato
A riportare la notizia è La Gazzetta dello Sport oggi in edicola. La rosea analizza nel dettaglio la formula – decisamente ingarbugliata c’è da dire – con la quale nell’estate 2022 la Joya si era legata alla Roma.
Il contratto triennale, com’è noto, prevede un’opzione di rinnovo in automatico per un’altra stagione a patto che Dybala raggiunga il 50% delle presenze in campo sul totale delle partite disputate dalla Roma. E qui si inserisce il “cavillo” menzionato nel precedente paragrafo.
Si perché le apparizioni sul terreno da gioco valide ai fini del conteggio complessivo devono rispettare due condizioni imprescindibili, una conosciuta, l’altra meno. Eccole di seguito riportate:
- Le presenze devono essere di almeno 45 minuti;
- Sono conteggiabili soltanto le gare in cui Dybala parte dall’inizio, cioè come titolare.
Il secondo punto, insomma, può davvero stravolgere tutto.
La situazione attuale aggiornata
Stando così le cose, arrivati al mese di dicembre, emerge come Dybala abbia giocato 93 delle 129 partite disputate complessivamente da quando ha messo piede nel centro sportivo di Trigoria. Di queste tuttavia soltanto in 72 la Joya è partito dal 1′: incrociando il dato con le presenze da 45′ esce fuori la percentuale del 53,5%, il che, come detto prima, se la stagione finisse oggi, significherebbe vedere l’argentino ancora in giallorosso il prossimo anno.
Allungando il periodo a giugno però, ribadiamo, le cose potrebbero cambiare. La vera variabile da considerare infatti, oltre alla tenuta fisica del calciatore spesso avvezzo agli infortuni, è il numero di partite che la Roma giocherà da qui alla fine dell’anno.
Quante? Minimo 27, tra campionato, Coppa Italia e Europa League immaginando per queste ultime due competizioni però i peggiori scenari possibili. Questa primo possibilità ci restituirebbe così un numero preciso: 9 gare, tanto mancherebbe per far scattare il rinnovo automatico (fin qui Dybala infatti ne ha giocate 10 su 16, ndr) a meno che – ipotesi remotissima – Ranieri non lo faccia più partire dal via o non gli faccia raggiungere i 45′ di gioco necessari ai fini dei calcoli.
Con la Roma in finale di Europa League e Coppa Italia servirebbero 16 partite per il rinnovo automatico di Dybala
Dato che però la Roma andrà avanti in entrambe le competizioni extra campionato, almeno di un turno a tenerci prudenti, è chiaro che i conti andranno aggiornati man mano.
Arriviamo così allo scenario numero due. Nella migliore delle ipotesi possibile (ma anche quella più difficile francamente), conclude Gazzetta, ovvero immaginando i giallorossi sia in finale di Coppa Italia che di Europa League, di partite a Dybala con le modalità ormai note ne servirebbero 16 e non più 9.
Verosimilmente, in conclusione, tra le due possibilità analizzate, la più probabile sarà una via di mezzo e tutto dipenderà allora proprio dal cammino della squadra oltra al campionato.
Insomma, la partita attorno al rinnovo del calciatore è tutt’altro che conclusa: e se poi dovessero arrivare le due finali, ci sarà poi tutto il tempo (decisamente!) per sedersi a un tavolo col calciatore e decidere assieme cosa fare in futuro…