Claudio Ranieri ha rilasciato alcune dichiarazioni a poche ore dal delicato match di sabato sera. All’Olimpico arriverà il Lecce di Giampaolo per una sfida che, classifica alla mano, sarà un vero e proprio scontro salvezza. Intendiamoci. Obiettività e giudizi affidati alla razionalità ci fanno dire che la Roma, ovviamente, risalirà presto la classifica. Non potrebbe essere altrimenti. E questo sia per il valore dei giocatori che per quello dell’allenatore.
Tuttavia il segreto per uscire dalla crisi sarà quello di affrontare le prossime partite come se davvero ci fosse il rischio di finire in zona retrocessione. Giocare Roma Lecce alla stregua di un incontro da dentro o fuori. Perché è vero che non lo sarà – il campionato fortunatamente è ancora lungo – ma chi scenderà in campo dovrà giocare come se lo fosse. Pensiamo di essere stati abbastanza chiari. Toccherà allora soprattutto ai top players prendere per mano la squadra: e il primo a farlo dovrà essere Paulo Dybala.
Tra i temi affrontati ieri in conferenza stampa si è parlato proprio di lui. Clicca qui per rileggere tutte le dichiarazioni di Ranieri in versione integrale. Ranieri, appena insediatosi a Trigoria, era stato chiaro: “Deciderò in totale autonomia come e quando impiegarlo“. Detto, fatto. Il tecnico romano, forte del suo credito nell’ambiente romanista (e non solo), non si è fatto particolari problemi nemmeno a metterlo in campo per soli sei minuti. Una mossa, quella contro il Napoli, che aveva sorpreso tutti e che probabilmente ad altri allenatori non sarebbe stata perdonata.
Poi è arrivato il Tottenham (un tempo pieno), quindi l’Atalanta, con quasi tutto il match disputato. Adesso, contro il Lecce, arriverà la prova del nove, in tutti i sensi (la Joya potrebbe giocare centravanti se Dovbyk non dovesse farcela, ndr). “Dybala non è un giocatore di intensità, ma di qualità” – ha dichiarato Ranieri – “si deve far trovare al posto giusto. Cosa penso delle sue prestazioni? Riesce a soddisfare sia il mio volere che quello della squadra“.
Il piano di recupero del tecnico romano con l’argentino dunque prosegue e, onestamente, si può dire che ha già dato qualche segnale positivo. Dybala è tornato ad inventare – suo l’assist ad esempio a Londra per il primo gol giallorosso di Ndicka – e a rendersi protagonista di quelle invenzioni che lo hanno reso il fuoriclasse che tutti conoscono. Come l’imbeccata contro l’Atalanta che ha messo Dovbyk solo davanti al portiere. E’ chiaro quindi che, anche in ottica futura, per il momento il futuro dell’attaccante resta romanista. Dopodiché, a fine stagione, si tireranno le somme.