In fondo il calcio è uno sport molto semplice. La differenza la fanno gli episodi e il saper sfruttare le occasioni che ti capitano. Ieri l’Atalanta, seppur messa in difficoltà da una buona Roma, l’ha saputo fare. I giallorossi no. Da un lato il risultato finale di ieri sera è figlio soprattutto dei cambi operati dagli allenatori, vastissima la scelta per i bergamaschi, molto più ridotta quella per Ranieri, dall’altro, dicevamo, la capacità di volgere le situazioni a proprio favore. Specie in partite bloccate come quella dell’Olimpico.
Vero, l’Atalanta ha avuto anche un bel po’ di fortuna nel trovare soprattutto il primo gol ma Gasperini aveva intuito che per far male ai giallorossi serviva aumentare la pressione, anche a costo di togliere tutti gli attaccanti che aveva in campo. Una scelta che, alla fine, ha pagato. Dopodiché si torna sempre al punto di partenza: la Roma è una squadra che non segna. C’è poco da fare. E alla fine paga sempre dazio.
Il momento no di Dovbyk: che errore sotto porta!
Il limite più grande dei giallorossi quest’anno è rappresentato infatti proprio dalla scarsa vena realizzativa della squadra. Paradossalmente quando la Roma giocava male Dovbyk riusciva comunque ad andare a segno; ora invece che qualche occasione la formazione riesce a creare il bomber ucraino sta mancando clamorosamente l’appuntamento con la prestazione. Puntualmente. Contro il Tottenham sono andati a segno due difensori e già lì si era capito come il centravanti non fosse in condizione ottimale, mostrandosi disattento in occasione sia del gol segnato che nell’azione che aveva portato al gol Koné, entrambi invalidati per fuorigioco.
Certo, le attenuanti per il calciatore non mancano perché come spiegato ieri da Ranieri nel post-partita, l’attaccante “non è al meglio e anzi non avrebbe dovuto neppure giocare“. Di fatto è stato il tecnico romano – e non è difficile intuire il perché – a chiedergli di stringere i denti per esserci. Il problema è che in campo, però, Dovbyk ha faticato molto e nei momenti topici del match si è assentato clamorosamente. E quando non lo ha fatto, come al 47′, quando ha ricevuto quel pallone fantastico da Dybala (il giornalista Fabrizio Aspri l’ha definita “alla Totti”) finendo a tu per tu con Carnesecchi, ha fallito il colpo.
Roma Atalanta: l’azione è da cineteca ma Dovbyk manca l’appuntamento col gol
Per la Roma questo è purtroppo un problema serio. Da un lato non si può rinunciare al centravanti ucraino perché non ci sono alternative – male ancora una volta Shomurodov entrato al suo posto – ma dall’altro non si può fare affidamento pienamente neppure su di lui considerando lo stato precario di forma che sta attraversando. Non a caso ieri sera, quando si trattava quantomeno di calciare verso la porta a pochi passi dal portiere avversario, Dovbyk non è riuscito nemmeno a prendere il pallone.