Nell’analizzare la sconfitta contro l’Atalanta arrivata ieri sera all’Olimpico molti analisti hanno sottolineato la buona prova offerta dalla Roma soprattutto fino al primo gol dei bergamaschi. Specie nel primo tempo i giallorossi hanno saputo tenere testa alla squadra migliore del campionato e anzi sono riusciti anche a rendersi pericolosi. Due conclusioni pericolose, una a testa tra Paredes e Koné, e una fase difensiva finalmente ordinata e pulita. Non solo.
Ad inizio ripresa Dovbyk avrebbe pure avuto tra i piedi l’occasione migliore della gara ma non è riuscito nemmeno a calciare la palla a pochi metri dal portiere dopo la magia di Dybala che lo aveva liberato. Roma Atalanta del resto è tutta qui. A vincere è stata la squadra che ha saputo – anche grazie ai cambi dell’allenatore – sfruttare le occasioni avute, anche se con l’aiuto della fortuna. Ma se la coppia Gasperini (in tribuna)-Gritti (in campo) aveva ampia possibilità di scelta per cercare di cambiare l’inerzia del match lo stesso non si può dire per Ranieri.
Roma-Atalanta: quanta scelta per Gasp, Ranieri invece…
In effetti i bergamaschi hanno vinto il match mischiando completamente le carte in tavola. E se il tridente consueto aveva sbattuto contro il muro abilmente innalzato da Ranieri praticamente fino al 69esimo, ecco arrivare la mossa a sorpresa sostituendolo in blocco gettando nella mischia un centrocampo più offensivo senza più punte di ruolo. Con il grande ex Zaniolo nelle vesti di “falso nove”. I cambi, di fatto, hanno aperto quegli spazi che fino a quel momento l’Atalanta non era riuscita a trovare. E la muraglia giallorossa alla fine ha ceduto.
E la Roma? Beh, sir Claudio purtroppo non ha dalla sua la stessa disponibilità del collega. Anche solo, banalmente, perché i giocatori orobici ormai sono stati inseriti tutti in un ingranaggio oltremodo perfetto e chiunque entra in campo sa con esattezza cosa e come deve fare. Un aspetto che, giustamente, Ranieri ieri ha sottolineato. “Loro sono una macchina perfetta“, ha commentato il tecnico romano. D’altro canto le riserve attuali giallorosse – seppur buone in certi casi – non hanno lo stesso peso specifico. Sentite allora a questo proposito cosa ha ammesso lo stesso Ranieri spiazzando un po’ tutti.
Ranieri a Pardo (DAZN): quel “può darsi” che significa solo una cosa
Pierluigi Pardo, noto giornalista e volto di Dazn, ieri sera al commento di Roma Atalanta, ha posto a tal proposito questa domanda specifica all’allenatore giallorosso. “La Roma ha costretto l’Atalanta a cambiare tanto per riuscire a vincere la partita, questo è indiscutibile“, ha esordito Pardo che ha poi proseguito. “La sensazione è che sia mancato però un po’ di peso nel finale, quando non c’era la possibilità di tenere Dovbyk un po’ di più”.
“La partita andava recuperata ma è come se le fossero mancate delle armi, delle pedine per riuscire a cambiare, per aumentare la presenza offensiva di una squadra che doveva a quel punto rincorrere. E’ d’accordo?
Ed è a questo punto che è arrivata la laconica risposta del Mister romanista. Sorridendo, Ranieri ha soltanto risposto: “Può darsi“.
Il messaggio in chiave calciomercato a Ghisolfi è chiaro
Sir Claudio, da uomo navigato ed esperto qual è, non ha aggiunto altro ma non serviva. Il messaggio, seppur indiretto, a Ghisolfi è stato abbastanza chiaro. A gennaio servirà intervenire sul mercato. E’ palese infatti come alla Roma manchi clamorosamente un secondo attaccante centrale in grado di alternarsi con Dovbyk per farlo rifiatare all’occorrenza. Specie quando non è al 100% come in questo momento. Figuriamoci se dovesse farsi male. Oppure, ancora, di mettersi al suo fianco quando magari c’è da recuperare una situazione di svantaggio come quella di ieri.
Ieri però per Ranieri a disposizione c’era soltanto Shomurodov, oltre a tutta una serie di calciatori sostanzialmente ‘leggeri’ e soprattutto doppioni tra loro. Da Baldanzi a Soulé, fino ad El Shaarawy. Insomma, con quel “può darsi” il tecnico romano ha fatto capire come a questa Roma serva più peso specifico là davanti per risolvere una questione realizzativa che sta diventando a dir poco preoccupante. La palla allora passa alla società.