Nuovo CEO Roma, Carnevali spiazza tutti: la risposta è chiara

Giovanni Carnevali, ad del Sassuolo, chiarisce la sua posizione rispetto all’eventualità che possa essere il nuovo Ceo della Roma

Francesca Di Nora -
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Carnevali
Carnevali e l’eventualità di diventare Ceo della Roma – romaforever.it

La Roma è ancora ‘orfana’ di Ceo. Dal 22 settembre dalle dimissioni di Lina Souloukou manca la figura dirigenziale. I nomi all’esame dei Friedkin sono stati tanti. Tra gli altri quello dell’ad del Sassuolo, Giovanni Carnevali.

Carnevali e i colloqui con la proprietà della Roma

Proprio al dirigente neroverde la Gazzetta dello Sport si è rivolta per avere un chiarimento in merito ai presunti colloqui intercorsi con la proprietà giallorossa. Ma in merito l’ad svela un retroscena di cui pochi sono a conoscenza: “Non sono stato mai contattato”.

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Dan e Ryan Friedkin – (RomaForever.it)

L’ad Sassuolo e la sua posizione rispetto ai giallorossi

Confessa Carnevali che “le voci sull’eventuale interessamento mi hanno fatto piacere. Ma non sono abituato a riflettere su cose che non esistono. Semmai dovessi essere contattato ci penserei”. Seppure nell’ultimo periodo, quindi, il nome dell’amministratore delegato del Sassuolo lo volevano in contatto con gli imprenditori texani per ricoprire il ruolo dirigenziale rimasto scoperto nella Roma, al momento, di fatto nessun colloquio c’è stato.

Il legame con il Sassuolo e l’eventualità di lasciarlo

L’idea di poter entrare a far parte di un grande club come quello giallorosso non sembra interessare così tanto Carnevali, per il quale “il Sassuolo è un grande club e soprattutto ha una grande proprietà. Ma resta il fatto che per me conta non dove lavori, ma come. È importante il modo in cui la società intende il tuo lavoro e te lo lascia svolgere”.

Qual è il problema del calcio oggi secondo Carnevali

Per quanto concerne il calcio dei fondi, delle proprietà stranieri, degli algoritmi l’ad neroverde specifica: “Sono vecchia maniera. La mia visione è ampia e si basa su calcio e scrivania. Potrei anche lavorare con un fondo, ma il problema oggi è che in tanti si affidano a uomini non di calcio”.