Bove come Manfredonia, dall’ex Roma il messaggio più bello: “Sono sicuro che…”

Anche Manfredonia, ex Roma, 35 anni fa ha avuto un arresto cardiaco in campo e la vicenda di Bove gli ha fatto rivivere quel momento

Francesca Di Nora -
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Manfredonia Bove
Bove come Manfredonia – romaforever.it

Il malore di Edoardo Bove ha fatto ricordare diversi episodi analoghi. Anche Lionello Manfredonia, ex difensore giallorosso, nel corso della partita Bologna-Roma, ha avuto un arresto cardiaco in campo.

Bove come Manfredonia 35 anni fa

Lo ricorda bene il protagonista, ex giallorosso che dopo quell’episodio scelse di attaccare gli scarpini al chiodo, ma alla Gazzetta dello Spot confessa: “Io avevo 33 anni, lui è giovane e tornerà”. Un ricordo che porta l’ex calciatore indietro nel tempo di 35 anni quando il 30 dicembre del 1989, dopo pochi minuti dal fischio d’inizio, si è accasciato a terra per un arresto cardiocircolatorio. Anche in quel caso il caos e i soccorsi dapprima del medico della Roma, poi di un’ambulanza dotata di defibrillatore. Un intervento che gli salva la vita.

Malore Bove – foto Ansa

Il pensiero dell’ex giallorosso ai familiari e agli amici di Edo

Quel maledetto 17’ di Fiorentina Inter ha sconvolto la vita di molti, e Manfredonia corre immediatamente col pensiero ai familiari di Edo e agli amici più cari, ancora in attesa di capire bene cosa sia successo. “Si tratta di ore delicate, la tensione è tanta. Ricordo quello che passarono mia moglie e i miei parenti più stretti quando io mi trovai in quella situazione”.

Domenica il ritorno della paura

E domenica l’angoscia è tornata. Il tormento che qualcun altro stesse vivendo le sue stesse sensazioni. D’altra parte gli episodi sono estremamente simili. In entrambi i casi nessun contrasto, niente che giustificasse quel che è successo, si sono semplicemente accasciati a terra.

L’ex calciatore ammette di non aver mai capito cosa gli sia successo

Per Manfredonia si disse che si era trattato di un infarto, ma lui ammette: “Non è mai stata fatta chiarezza sulle cause scatenanti”, ma nel suo caso c’è stata la scelta di lasciare il calcio per vivere una vita normale. Per quanto riguarda Edoardo sottolinea: “Ora la cosa più importante è che si rimetta in fretta. Di certo il fatto che, a differenza mia che sono stato in coma farmacologico per tre giorni, si sia ripreso subito è importantissimo non solo a livello umano anche per il proseguo della sua carriera”.

Manfredonia non ha dubbi: Edo tornerà a giocare

L’ex calciatore e dirigente di calcio manifesta tutto il suo ottimismo per Bove sottolineando di essere convinto che “potrà tornare a giocare seppure dopo tutti gli accertamenti e stabilito che si sia trattato di un episodio passeggero”. A ostacolare il possibile rientro in campo di Edo potrebbe esserci una normativa italiana estremamente rigida. Anche di fronte a questo Manfredonia precisa: “Se se la sentirà di continuare a giocare, come penso succederà, potrà anche prendere in considerazione l’idea di andare all’esterno se in Italia non dovesse avere l’idoneità”.

Sulle cause del malore…

Sulle cause che hanno provocato il malore suo e quello di Bove, l’ex dirigente sportivo ha una sua idea: “Per me penso si sia trattato di una situazione di forte stress, visto che avevo perso da poco mia madre. Non posso escludere che per Edoardo sia stata una situazione analoga, visto che ha sofferto molto di lasciare la sua Roma, dove probabilmente voleva proseguire la sua carriera”.