L’allenatore della Roma Claudio Ranieri ha parlato al termine della sfida dell’Olimpico tra Roma e Atalanta terminata 0-2. Per i giallorossi, nonostante una buona prova (almeno fino alla rete del vantaggio ospite), arriva la quarta sconfitta consecutiva, la sesta nelle ultime sette gare disputate. Questo il commento del tecnico giallorosso:
“Sono soddisfatto della prestazione dei ragazzi. Siamo riusciti ad ingabbiare l’Atalanta che è una squadra molto forte. Abbiamo saputo rispondere colpo su colpo finché ce l’abbiamo fatta. Certo quando loro possono fare i cambi e chi entra sa già cosa fare la differenza è evidente. Io non avevo un centrocampista di spinta, come Pisilli ad esempio, dopodiché abbiamo perso per due autogol. Questa è la verità”
Il tecnico romano ha sottolineato tuttavia il saluto che l’Olimpico ha tributato comunque alla squadra nonostante la sconfitta:
“La cosa bella è stata l’applauso finale del pubblico. I tifosi hanno capito che vogliamo riconquistarli”.
Ranieri dopo Roma Atalanta: “Adesso arrivano partite ancora più difficili”
Tra i temi affrontati dall’allenatore giallorosso c’è stato anche quello dello scarso apporto offensivo della Roma, anche e soprattutto in termini di scelte dalla panchina. L’ingresso di Shomurodov non ha spostato gli equilibri in campo e l’uzbeko di fatto era l’unica alternativa a disposizione per Dovbyk. Ma il tecnico romano ha voluto precisare qualcosa anche su Dybala e proprio su Dovbyk. Sentite le sue parole.
“Dybala? Ancora non mi ha fatto un allenamento completo, non come so che può fare. Eppure ha fatto una bella prestazione. Purtroppo quello che succede a Trigoria la gente non lo sa. Dovbyk non stava bene, è rientrato dalla Nazionale e non ha fatto un allenamento. Ieri non sapeva se riusciva a farcela e gli ho chiesto di stringere i denti perché era troppo importante averlo. Insomma tante cose mentre l’Atalanta è una macchina da guerra”.
Napoli, Tottenham e Atalanta, la Roma adesso vede la luce? Questo il pensiero di Ranieri:
“Trittico di partite difficile? Adesso ne arrivano altre ancora più difficili. Il calcio italiano è così, nessuno ti regala niente. Dovremmo lottare centimetro dopo centimetro”.