Cristiano Ronaldo, una leggenda vivente del calcio mondiale, ha attraversato quasi tutti i confini del calcio con le sue prodezze, collezionando gol e trofei in Inghilterra, Spagna, Italia, e ora in Arabia Saudita. Eppure, c’è una squadra che rappresenta un capitolo chiuso, un ricordo scomodo e una decisione mai rivista: non scambiare mai la maglia con un giocatore della Roma. Il motivo di questa singolare presa di posizione risale a una serata di Champions League che ha segnato i rapporti tra il portoghese e il club capitolino.
Era il 10 aprile 2007, una notte che i tifosi della Roma vorrebbero dimenticare e che, invece, è rimasta scolpita nella memoria dei sostenitori del Manchester United. Dopo la vittoria della Roma per 2-1 nella gara d’andata dei quarti di finale di Champions League, i giallorossi arrivarono a Old Trafford con la speranza di compiere un’impresa storica. Quello che accadde fu tutt’altro: una debacle senza precedenti, un 7-1 che spazzò via ogni ambizione della Roma.
In quella serata, Cristiano Ronaldo fu assoluto protagonista, segnando due gol e servendo due assist, in una performance che lasciò un segno indelebile. Per il portoghese fu una delle notti più scintillanti della sua carriera europea, ma anche l’inizio di un rapporto controverso con il club capitolino.
Anni dopo, in un’intervista al Daily Express del 2018, Ronaldo svelò un episodio accaduto proprio durante quella gara. Il campione raccontò di essere stato oggetto di minacce da parte di alcuni giocatori della Roma, che avrebbero reagito alla pesante sconfitta con toni accesi e intimidatori.
“Quando eravamo sul 6-0, alcuni giocatori avversari mi hanno chiesto di fermarmi”, ricordò il portoghese. “Uno mi implorò di smettere di palleggiare, mentre altri mi minacciarono di farmi male se non ci fossimo fermati”. Quella tensione non rimase confinata al campo. Per Ronaldo fu sufficiente per decidere che non avrebbe mai scambiato maglie con nessun giocatore della Roma. Una promessa che ha mantenuto per tutta la carriera.
Quando Ronaldo approdò in Serie A con la Juventus nel 2018, le occasioni per affrontare la Roma non mancarono. Tra campionato e Coppa Italia, CR7 incrociò i giallorossi in sei partite. Nonostante le battaglie sportive sul campo, la decisione di non scambiare mai la maglia con un giocatore della Roma restò intatta. Non è difficile immaginare che quella promessa fosse radicata non solo nell’episodio delle minacce, ma anche nell’orgoglio di un campione che non dimentica facilmente.
In tutte le sue apparizioni contro la Roma con la maglia bianconera, Ronaldo mantenne la sua posizione, rifiutando categoricamente qualsiasi scambio. Per i tifosi romanisti, questa scelta è stata vista con un misto di disappunto e curiosità, alimentando il mito di un “tabù” nato in quella notte di Old Trafford.
Il rapporto tra Cristiano Ronaldo e la Roma si è così trasformato in una vicenda che va oltre il calcio giocato, diventando parte della narrativa che circonda uno dei giocatori più iconici della storia. Mentre per i tifosi dello United quella notte del 7-1 rimane una delle pagine più memorabili, per i romanisti è una ferita che fatica a rimarginarsi. E in mezzo a tutto ciò, c’è un campione che, pur avendo segnato innumerevoli gol contro squadre di tutto il mondo, ha riservato alla Roma un trattamento speciale, dettato da un episodio che ancora riecheggia nel tempo.
Cristiano Ronaldo è un atleta che vive di sfide, ricordi e decisioni nette. Quella di non scambiare mai la maglia con i giocatori della Roma non è solo un aneddoto curioso, ma un simbolo del suo carattere e della sua memoria incrollabile, capace di far riaffiorare in ogni gesto il segno indelebile di un episodio lontano, ma mai dimenticato.