De Rossi: “Roma? Molti giocatori mi vedevano come un…”

L’intervista a Daniele De Rossi nel corso della sesta edizione di ‘Spot Talk Industry’’. L’ex giallorosso parla del calcio e non solo…

Francesca Di Nora -
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De Rossi
De Rossi – (RomaForever.it)

Alla sesta edizione di ‘Spot Talk Industry’ era presente anche l’ex calciatore e allenatore della Roma, Daniele De Rossi che ha rilasciato una lunga interista nella quale ha sottolineato l’importanza dello sport e di coloro che lo praticano facendolo diventare di rilievo nazionale, come il tennis oggi. Ma, ovviamente, ha parlato anche di calcio…

De Rossi fa un inno alla ‘normalità”

L’ex campione giallorosso ha sottolineato come “la normalità sia ormai sottovalutata” e ha citato Rodri, vincitore del Pallone d’oro. “Rodri gioca semplice, ma farlo come fa lui prevede mille pensieri quando non viene inquadrato. Il calcio è uno sport semplice e ti avvicina alla gente, ma fare le cose semplici è difficile”.

Daniele De Rossi
Daniele De Rossi – romaforever.it

L’importanza di giocare semplice soprattutto con i ragazzini

Eppure DDR sottolinea: “Tutti gli allenatori vogliono emulare chi sembra geniale come Guardiola, ma questo toglie il pallone dai piedi dei ragazzini per fare un’ora di tattica, invece il ragazzino deve fare uno contro uno, giocare e divertirsi. Solo dopo, crescendo va fatto un lavoro diverso”.

I migliori allenatori del momento in Italia

Quando si sofferma sugli attuali allenatori evidenzia come “Gasperini sia forse il più grande in Italia negli ultimi 15 anni. Ha cambiato la vita di una società e di una città. Era una squadra che faceva l’ascensore e adesso è una big del calcio italiano. Adesso che ha vinto l’Europa League è più affascinante. Proprio come Spalletti che dopo aver vinto lo scudetto con il Napoli viene ascoltato in modo diverso. Per me la vittoria non è fondamentale, ma sento che chi vince ha più peso a livello di attenzione”.

Per DDR il giocatore più forte è Totti

Non poteva, parlando di calcio, non soffermarsi su un’icona della Roma, Francesco Totti. “Il giocatore più forte e più affascinante è Francesco, ci ho giocato tanti anni insieme. Aveva questa luce che si portava dietro, questa leadership anche silenziosa. Parlava con i gesti, l’ho vissuto anche da tifoso come adolescente. Da avversario mi affascinava Zidane, era proprio bello da vedere e fortissimo, sia fisicamente che tecnicamente”.

Le sue esperienze come allenatore

I suoi ultimi impegni hanno visto De Rossi come allenatore dapprima con la Spal poi con la Roma. “Nel primo spogliatoio alla SPAL mi vedevano come un oggetto non identificato, e dovevo fargli capire che ero al loro servizio. Alla Roma sono entrato come una bandiera del club e venivo visto quasi come amico da alcuni giocatori, devi trovare le giuste misure ed è importante anche lo staff. La parte mentale e la gestione del gruppo è molto importante, poi ci vogliono le conoscenze calcistiche. Se non hai conoscenze i calciatori ti battezzano subito”.