La scossa non c’è stata, diciamoci la verità. La Roma contro il Napoli, sebbene abbia giocato forse più da squadra rispetto ad altre occasioni, è stata la solita Roma di quest’anno. In effetti se qualcuno si aspettava qualcosa di diverso non può che essere rimasto deluso. Ma francamente pensare che Ranieri in così poco tempo potesse compiere il miracolo era un’ipotesi davvero difficile. E infatti al “Maradona” si sono rivisti tutti i limiti che attanagliano i giallorossi quest’anno.
Poche idee offensive, i consueti errori individuali che, a rotazione, coinvolgono tutti i calciatori che vanno in campo, senatori in ombra e sostituti che non riescono a far cambiare inerzia al match. In più, per l’ennesima volta, il caso Dybala che puntualmente torna a tenere banco. Insomma, sir Claudio ha sbattuto subito la faccia contro la dura realtà che è la Roma quest’anno. E trovare il bandolo della matassa non sarà affatto semplice.
Ranieri e il modulo della Roma: lavori in corso
Intanto c’è da risolvere la questione tattica. Tre allenatori professionisti – De Rossi, Juric e ora Ranieri – non sono riusciti a trovare una sistemazione definitiva con i calciatori a disposizione. E questo dopo 13 giornate di campionato e 4 di Europa League non è un problema grave, è un problema gravissimo. Del resto noi lo diciamo da tempo: in estate sono stati commessi errori imperdonabili sul mercato che è stato sì importante ma tardivo e soprattutto incompleto.
Questa squadra, ormai è acclarato, in alcuni ruoli è completamente carente. De Rossi, prima di essere mandato via, aveva deciso di virare sul 3-5-2 mentre Juric, sbagliando a nostro avviso, si è fossilizzato soltanto sul modulo che ha sempre utilizzato in carriera, il 3-4-2-1, cercando di incastrarci “a forza” i giocatori a disposizione. Ranieri infine, nella sua prima uscita ufficiale, ne ha cambiati ben 3 nell’arco dei 90′: “Credo che ormai non esista più un modulo base, a meno che non si tratti di squadre che hanno allenatori che sono lì da anni“, aveva detto il tecnico romano nella sua prima conferenza stampa. “Tutti cambiano a gara in corso ma non è questione di disposizione in campo. E’ questione di giocatori, che devono avere voglia di sputare sangue in campo“.