Si parla della partita della Roma contro il Napoli stamani su tutti gli organi di informazione. Il risultato del match andato in scena ieri al “Maradona” ha rispettato il pronostico della vigilia con i padroni di casa che sono riusciti, pur non brillando, a portarsi a casa i tre punti. Troppo poca la pericolosità offensiva della squadra romanista – l’unico guizzo è stata la traversa centrata da Dovbyk – per immaginare un epilogo diverso.
Al massimo, se non fosse stato per il pasticcio difensivo, i giallorossi avrebbero potuto sperare in un pareggio. Di questi ed altri temi legati al big match Napoli Roma si è parlato anche nel corso della trasmissione Radio Radio Mattino Sport & News. A prendere la parola, tra gli altri, è stato il noto giornalista Tony Damascelli che non ha risparmiato – col suo solito stile pungente – critiche alla squadra ma anche all’allenatore. Sentite cosa ha detto.
Si parte dalla posizione in classifica della Roma e dai 13 punti racimolati dalla squadra in altrettante giornate. Un ruolino di marcia distante anni luce da un possibile percorso per arrivare in Champions. Talmente brutto da faticare a credere che sia vero. Eppure è così. Damascelli si esprime allora su uno degli spunti emersi in trasmissione: “La Roma di Ranieri non è diversa da quella di chi lo ha preceduto. Il distacco dalla Lazio? Questo è un fatto solo romano. La vera questione sono i quattro punti che separano i giallorossi dal Lecce semmai. Che è un po’ diverso”.
Dopodiché il giornalista si è soffermato su alcuni singoli: “Dovbyk? Dal centravanti sono arrivati segnali preoccupanti al di là del gol sbagliato. Ha avuto un atteggiamento sbagliato, senza motivazioni, che non mi è piaciuto, specie nei contrasti. Veniva preso in mezzo nonostante il fisico che ha. E’ un segnale preoccupante”. Quindi un passaggio su Dybala: “Sono 50 anni che sento parlare di questa cosa, è diventato insostenibile, non si può andare avanti così. Poi dico una cosa. Ranieri ha un passaporto diplomatico, dunque passa qualunque tipo di dogana, ci mancherebbe. Ma se Juric avesse fatto quella cosa con l’argentino oggi saremmo qui a dire che ‘non capiva nulla, che sta bruciando un capitale’…”.