Il racconto di Pietro Chiodi, agente di Claudio Ranieri, comprensivo di tutti i retroscena che hanno portato il suo assistito a firmare il contratto con la Roma è affascinante e al tempo stesso sorprendente.
Chiodi ha raccontato in una lunga intervista al Corriere dello Sport ogni singolo passaggio che ha fatto (ri)approdare Sir Claudio alla Roma, comprensivo di dettagli suggestivi e anche inattesi.
Ranieri è stato contattato il lunedì successivo alla sconfitta con il Bologna. Non è servita una grande opera di convincimento per il tecnico, sempre pronto per la sua squadra del cuore, a mettersi a disposizione. Nella stessa giornata ha incontrato Ghisolfi a Roma e l’intesa è stata evidente e immediata. Un primo scambio di idee su progetti e programmi che ha trovato d’accordo i due interlocutori che hanno organizzato subito dopo la partenza per Londra, per raggiungere Dan Friedkin e i suoi figli Ryan e Corbin.
Claudio è stato accompagnato dalla moglie Rosanna e dal Chiodi. Hanno alloggiato in un albergo di Chelsea, per incontrare il giorno seguente gli imprenditori texani proprietari della Roma. È apparso subito evidente quanto la famiglia Friedkin tiene alla Roma, tanto che Dan avrebbe specificato:” Io non posso pensare che non dormo la notte perché Roma caput mundi nel calcio non riesce a vincere. Ho messo soldi e passione, non ci sto ad arrivare settimo o ottavo”.
L’incontro e il dialogo sono stati portati a livelli calcistici alti. È stato evidente che i Friedkin conoscono il calcio italiano e anche Ranieri e la sua professionalità. Tra Dan e Claudio è stata subito intesa. I due si sono parlati a cuore aperto, anche – come specificato dal mister in conferenza stampa – sull’organico. L’accordo sembra sia stato raggiunto presto e senza intoppi. Seppure a colpire Chiodi sarebbe stata la complicità tra padre e figli. Dan in ogni sua decisione ha chiesto il parere dei figli, perché evidentemente per lui conta e di loro si fida.
Ranieri oltre che allenatore ha firmato anche un contratto come technical manager per due anni, sarà consulente della proprietà per tutte le questioni sportive del club. Singolare la profonda intesa tra il tecnico e Friedkin uniti dallo scopo comune di “far tornare grande la Roma”.
L’incontro sembra aver acceso i riflettori anche su un altro aspetto della proprietà della Magica, finora apparsa assente e disinteressata. Una proprietà che vuole vincere e che soffre quando i risultati non arrivano. Una proprietà con un grande lato umano che sulla Roma ha investito non solo in termini economici…